Il Vangelo è la nostra regola di vita
perché ci comunica Gesù.
Impariamo così a pregare
come pregava Lui,
ad operare come Lui operava,
ad avere i suoi stessi sentimenti.
Gesù è il Signore della nostra vita
e noi cerchiamo di trasformare
la nostra vita nella sua.
Quando Gesù fa un dono,
ne fa la sua meraviglia
e dà la grazia per viverlo sempre.
Tutte le parole del Vangelo
sono parole scritte per noi,
possibili da vivere,
altrimenti Gesù non le avrebbe pronunciate.
La Parola rinnova ogni giorno
l’eternità dell’incontro
con Gesù, il Figlio di Dio.
La Parola colma la nostra povertà,
e l’« assurdità » delle Beatitudini,
il porgere l’altra guancia, il perdono
diventano possibili.
Da soli non ce la faremo mai,
ma Lui si fa vicino a noi
e attraverso noi
diventa il Presente, oggi, nella storia.
« Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da sé stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli » (Gv 15,4-5.7-8).