- Arsenali
- Idee e progetti
- Chi siamo
- Aiutaci
- Rendiconto
- Multimedia
Il nome che è stato dato a questo Arsenale ispira tutta l’attività che è focalizzata sull’incontro tra culture e religioni diverse, tra normodotati e diversamente abili, tra giovani e adulti per ricercare un dialogo concreto, che metta al centro i più deboli, che aiuti a superare le divisioni e prepari la pace. Sottolinea la volontà di lavorare affinché le religioni possano camminare insieme nel rispetto reciproco e gli uomini scelgano di non incontrarsi più sulle sofferenze e i dolori del passato, che hanno già colpito tutti in modo rilevante, ma sulle sofferenze che ci accomunano nel presente: la disabilità, la povertà materiale e spirituale.
Vuole essere luogo di trasformazioni profonde, opportunità di incontro attorno al senso di ogni vita.
Dove l’amore per la persona che soffre può unire in maniera concreta e significativa, al di là di ogni differenza.
Dove ognuno possa ‘sentirsi voluto bene’.
La struttura e le sue attività sono animate da una fraternità di consacrate del Sermig , che si sono intensamente impegnate per acquisire anche le essenziali capacità linguistiche e di mediazione culturale.
Il lavoro prosegue anche attraverso un interscambio costante con la Fraternità a Torino, con il supporto di volontari italiani che si alternano nella presenza, garantendo così anche contributi di professionalità importanti per la gestione e lo sviluppo degli specifici servizi.
Benché già operativo dal 2007, nel 2009 l’edificio è stato ampliato e si è realizzato un secondo piano.
Il 15 maggio 2010 è stato inaugurato alla presenza di Sua Altezza Reale il principe Raad Ben Zeid, di sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme e del fondatore del Sermig Ernesto Olivero. L’evento ha segnato un nuovo inizio, un ulteriore impulso al coinvolgimento della comunità locale, in tutte le sue componenti.
L’Arsenale dell’Incontro racchiude la profezia di un giorno normale in cui musulmani e cristiani vivono da fratelli, rispettandosi nella loro diversità, dialogando in vista di un bene comune: i figli, specialmente quelli piu’ in difficoltà.
Il legame del Sermig con la Giordania ha radici profonde nella stretta collaborazione con il Patriarcato Latino di Gerusalemme, risalente al 1991, e alle missioni di pace in Iraq durante la Guerra del Golfo (il Sermig opera in Medio Oriente dal 1988). Da allora, il Sermig ha continuato ad inviare aiuti materiali e finanziari in questa terra, crocevia di popoli e punto cruciale per costruire il dialogo e la convivenza in Medio Oriente.
Il 20 luglio 2003 il Sermig ha iniziato la sua presenza in Giordania con una fraternità di giovani che hanno preparato l’apertura dell’Arsenale dell’Incontro, approfondendo la conoscenza della lingua e della cultura giordane e iniziando l’attività del Centro Regina Pacis di Amman, dedicato all’assistenza dei bambini portatori di handicap.
L’alto tasso di persone con disabilità fisiche o mentali (1 ogni 10 abitanti) è infatti una grave piaga che affligge tutta la società giordana, rendendo difficile l’inserimento sociale di una larga fascia di giovani, sia cristiani che musulmani. In un Paese dove e’ in corso il processo di modernizzazione sono ancora poco diffuse le tecniche di assistenza e riabilitazione delle persone disabili, che a volte sono ancora emarginate. Da qui la decisione di continuare ad operare a fianco di questo tessuto più debole della società giordana.
La società giordana è molto giovane (il 50% della popolazione è al di sotto dei 16anni), ma sono ancora troppo pochi i luoghi di incontro e di aggregazione per questi giovani e sono scarsi gli strumenti che la società offre per mediare tra la sopravvivenza delle tradizioni locali e l’irrompere violento della modernità. Questa considerazione ci ha convinti dell’importanza di operare in questa terra anche a fianco dei giovani.
E’ stata individuata la città di Madaba come luogo dove insediare il Sermig con l’apertura dell’Arsenale dell’Incontro.
In questa città di 70.000 abitanti situata a sud del Paese, nelle vicinanze del Monte Nebo e a 25 chilometri dal Mar Morto, è presente una comunità cristiana numericamente significativa.
L’Arsenale dell’Incontro, sorto dalla ristrutturazione di un edificio che precedentemente ospitava una scuola di meccanica del Patriarcato Latino di Gerusalemme, vuole rispondere alle due esigenze sopracitate della popolazione, sia cristiana che musulmana. Oltre alle attività scolastiche ed occupazionali rivolte ai portatori di handicap, l’Arsenale dell’Incontro è un luogo di aggregazione e di spiritualità per le famiglie, per i giovani e per i volontari.