Chi entra nella Fraternità
si prepara a dire
un «sì totale senza condizioni»
a Dio, al suo amore,
per diventare strumento
della sua volontà.
Occorrono anni per preparare
questo sì definitivo
e viverlo incessantemente
con fedeltà e stupore,
ma ciò che conta è che ognuno
sia consapevole
di entrare in un cammino di formazione,
personale e comunitario,
che durerà tutta la vita;
sia consapevole
che solo uno sviluppo armonioso
del corpo, del cuore, della mente
potrà renderci docili strumenti
nelle mani di Dio.
Gli amici della Fraternità
hanno uno spazio privilegiato
per i loro incontri, la preghiera personale,
lo studio e la meditazione della Parola,
la preghiera liturgica, l’Eucaristia.
Cercano sempre il confronto
con donne e uomini di Dio,
accompagnatori spirituali,
maestri provati dal tempo,
dalla vita e dal silenzio,
capaci di riconoscere
l’azione della Grazia
e di suggerire come collaborare con Essa.
Si confrontano costantemente
anche con il «mondo della buona volontà»,
quel mondo che spesso crede di non credere
ma che nel suo rigore di pensiero
ha sempre dialogato con noi
e spesso ci ha regalato squarci di sapienza
per discernere i segni dei tempi.
Questa apertura
è una condizione indispensabile
perché l’abitudine
non uccida mai carisma e vocazione.
«Se vedi una persona saggia, va’ di buon mattino da lei, il tuo piede logori i gradini della sua porta» (Sir 6,36).
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