«Forgeranno le loro spade in vomeri…
non si eserciteranno più
nell’arte della guerra ».
La Provvidenza ci ha permesso
di trasformare
un Arsenale di guerra
in una casa a servizio della pace.
In ogni parte del mondo
dove il Signore ci manda,
le nostre case assomigliano
alla prima fondata a Torino.
Sono luoghi ristrutturati
con il lavoro di tanti,
accoglienti ma sobri,
curati ed abbelliti da opere d’arte
per offrire a tutti, anche ai più miseri,
la possibilità di venire a contatto
con ciò che è bello.
Sono « monasteri » nelle città,
luoghi di fraternità e di ricerca di Dio,
punti di ristoro come gli antichi monasteri.
Sono abitazione
delle sorelle e dei fratelli
che hanno scelto la vita comune;
luoghi dove essi vivono
la presenza del loro Signore
ventiquattr’ore su ventiquattro,
disponibili ad accogliere chiunque,
in qualsiasi ora del giorno o della notte.
Vi trovano posto le carità
più urgenti e necessarie,
ma soprattutto sono aperti all’incontro
con chiunque voglia ricercare
il senso della sua vita.
Sono in particolare case per i giovani,
gli uomini e le donne di domani,
che più di tutti portano le ferite
delle povertà del nostro tempo.
Avremo anche eremi di silenzio
in luoghi appartati,
collegati con gli Arsenali nelle città,
aperti a quanti vorranno vivere
periodi di preghiera in solitudine.
« Egli sarà giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli. Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra » (Is 2,4).