Al Quirinale, una storia italiana

Pubblicato il 31-10-2015

di Redazione Sermig

Il Presidente della Repubblica incontra Ernesto Olivero e i giovani del Sermig
Roma, Palazzo del Quirinale, giovedì 29 ottobre

“Il nostro è un Paese in cui vi è bisogno di riprendere il senso di comunità nazionale,
di sentirsi parte di una comunità in cui ci si rende conto che la libertà non è piena se non è anche condivisa dagli altri, che non si è pienamente realizzati se non lo sono anche gli altri, tutti gli altri”. È questo il messaggio che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna ai giovani del Sermig ricevuti in udienza al Quirinale giovedì 29 ottobre. Un incontro che fa seguito alla sua visita all'Arsenale della Pace di Torino del 14 maggio scorso per la prima Giornata del Perdono, un’ora intensa trascorsa insieme in un clima di amicizia, di gesti e di parole non retoriche. “Anche oggi sono annegati sette bambini nel Mar Egeo, ha ricordato il Presidente. È una condizione stridente con i nostri valori e la nostra sensibilità. Nel nostro Paese come in tutta Europa c'è però bisogno di ripristinare il senso della comunità e di capire che si è se stessi se ci si fa carico anche degli altri”.

Una sollecitazione questa, ampiamente condivisa da Ernesto Olivero nel saluto iniziale: 700mila notti offerte a persone in difficoltà, oltre 1 milione di pasti distribuiti, una scuola di italiano per 450 allievi in fuga da guerre, persecuzioni e miseria sono solo alcuni dei tanti segnali di solidarietà che mille e mille volontari lanciano ogni giorno negli Arsenali - della Pace, dell'Incontro, della Speranza - dove il Sermig opera: “Abbiamo ricevuto dieci milioni di offerte, dieci milioni di generosità dalla gente e abbiamo imparato fin dal’inizio che i soldi, le energie che la gente ci dà sono di Dio. Noi non vogliamo arrenderci e sentiamo di dire come non mai che è possibile sconfiggere l’odio con le armi della giustizia, del bene, della condivisione. E non solo. Abbiamo capito che l’uomo e la donna hanno bisogno di cure, di casa, di lavoro, ma anche di scoprire il senso della vita. È un compito che riguarda tutti, credenti e non credenti, uomini e donne di buona volontà. Ognuno, con la propria cultura, religione, sensibilità è chiamato a fare un patto contro l’odio, contro il male”. (intervento di Ernesto Olivero)

Sergio Mattarella poi, “colpito” dalle parole di Ernesto Olivero, a proposito del fatto che il denaro della generosità è di Dio, ha così commentato: “È come dire che c'è un azionista al quale nulla si può nascondere. Questo garantisce il buon utilizzo delle risorse che generosamente vengono date, perché ci si rende conto dell'attività di impegno, di genuinità, di gratuità dell'attività del Sermig”. (intervento di Sergio Mattarella)

Mattia, a nome dei giovani del Sermig, ha ringraziato il Presidente ricordando che “siamo giovani come tanti che credono che sia possibile cambiare il mondo. Lo abbiamo visto all’Arsenale della Pace, un’ex fabbrica di armi trasformata in casa di pace, in un luogo in cui ognuno può dare ciò che ha, ma soprattutto quello che è. Per noi è un luogo di impegno, di incontro, di servizio ai più poveri”.
Anche Regis, 17 anni arrivato dalla Costa D’Avorio ha fatto sentire la sua voce: “Venendo all’Arsenale ho conosciuto ragazzi di ogni parte del mondo. In questi ragazzi ho trovato una grande ricchezza. Con loro ho imparato che le differenze non contano ma possono essere una carta in più”.

Infine Monica ha donato al Presidente la prima copia del libro che ripercorre i momenti più significativi della Giornata del Perdono del 14 maggio. Contribuirà a finanziare “L’Eremo di Pecetto”, l’ultimo progetto di solidarietà del Sermig: una casa di accoglienza per l’inserimento lavorativo di giovani disabili nel campo dell’agricoltura.

“Caro Presidente" ha concluso Ernesto Olivero, "a Torino e nelle altre città del mondo in cui siamo presenti stiamo cercando di portare un contributo di pace. Siamo convinti che i piccoli che si assumono responsabilità possano fare cose grandi, ma hanno bisogno di Istituzioni davvero credibili, immacolate, pronte a dare l’esempio. Siamo qui per dirle che le vogliamo bene, che siamo contenti di avere un Presidente come lei, con la sua storia, con la sua integrità. Persone così ci fanno credere che è davvero possibile cambiare il mondo con l’onestà, con la rettitudine, con la semplicità di chi sente di dover fare il proprio dovere. Né più, né meno. Caro Presidente, sappia che in ogni momento può contare su di noi!”.



Copertina del libro e dedica di Sergio Mattarella


Video integrale dell'incontro al Quirinale

Rai 2 - TG
Rai 3 - Buongiorno Regione

 

 

 

 

 

 



 
Video del discorso di Sergio Mattarella

Contributi dal sito del Quirinale - video e testo del discorso del Presidente


Rubrica giornaliera di Ernesto Olivero



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FOTO
Foto: G. De Franceschi / NP

 

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