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L’incontro tra il Sermig e i giovani appartiene da sempre alla nostra storia. Con Ernesto eravamo giovanissimi quando abbiamo scelto di condividerci con i poveri lontani e abbiamo dato vita al Servizio Missionario Giovani. Con i giovani abbiamo condiviso tutti i nostri sogni, compreso il sogno grande della riconversione dell’Arsenale, e li abbiamo visti venire a migliaia, decine di migliaia, da quando – dall’agosto 1983 – abbiamo messo piede in quella fabbrica di armi arrugginita che, grazie all’aiuto di tantissimi giovani e volontari, è divenuta Arsenale della Pace.
Tra le mura dell’Arsenale abbiamo visto passare oramai generazioni di giovani, ognuna segnata dalle sue lotte e dai suoi bisogni, dalle sue potenzialità.
Gli Arsenali sono case peri i giovani, villaggi in cui ogni giovane può sperimentarsi, in un contesto di fiducia.
Durante le esperienze in Arsenale, offriamo strumenti per entrare in questa prospettiva, investendo in tre direzioni:
- un lavoro su se stessi (io valgo perché sono, non perché ho-faccio-so), che renda i giovani consapevoli delle loro potenzialità;
- la proposta di un impegno coerente nella realtà in cui ciascuno vive, nella quale applicare ciò che sperimentano all’interno degli Arsenali;
- l’imparare a guardare al mondo come la casa comune dell’unica famiglia umana, una casa affidata a ciascuno di noi”
Il Vangelo ci insegna una filosofia educativa che tiene in considerazione la persona nella sua interezza. “Solo uno sviluppo armonioso del corpo, del cuore, della mente e dell’anima porta l’uomo e la donna alla pienezza. Ciò significa scoprire e coltivare non solo le proprie capacità relazionali, intellettive e spirituali, ma anche la propria manualità ed una ‘intelligenza pratica’”.
Ogni giornata vissuta al Sermig offre molti stimoli e possibilità. Ogni giovane può diventare protagonista sia nel fare che nel pensare. Il fare va nutrito con uno spazio in cui si dà un nome a quello che si è vissuto; solo conoscendo si dà il giusto valore a ogni cosa e si trovano le motivazioni per cambiare il proprio stile di vita. Il pensare, a sua volta, deve imparare a tradursi in azione per poter incidere sulla realtà e deve confrontarsi con i risultati dell’azione per non scadere nell’illusione.
L’esperienza degli Arsenali prevede perciò una formazione che intreccia laboratori di approfondimento esperienziali e tematici; tempi di servizio sia manuale che di cura delle persone più fragili (in modo adeguato all’età e alla maturità dei ragazzi) perché ognuno può contribuire al bene comune; momenti dedicati alla spiritualità.
I servizi che vengono proposti non sono un di più rispetto alla vita ordinaria delle nostre case, ma sostengono le attività quotidiane.
I giovani hanno bisogno di essere presi sul serio e vogliono proposte serie: un giovane che mette il suo tempo a disposizione ha bisogno di vedere che non viene preso in giro.
Molti giovani hanno sempre sentito parlare di Dio in terza persona, lo percepiscono distante, estraneo alla loro storia personale. Non conoscono la storia del cristianesimo, non hanno mai aperto la Bibbia né sanno (se non per sentito dire) di cosa parli.
Nei nostri percorsi offerti ai giovani trova uno spazio importante la dimensione della preghiera, della spiritualità, dell’interiorità. Negli incontri che proponiamo desideriamo ripartire dall’essenziale, dalle parole vere “che non passeranno” (Mc 13,24) e che danno senso alla vita.
Trattare i giovani con serietà richiede oggi di proporre loro direttamente ciò che per noi è più prezioso: l’incontro con Dio. È Gesù il Maestro che i giovani hanno bisogno di incontrare, la Presenza fondamentale della nostra vita, senza cui il Sermig non sarebbe ciò che è, né farebbe ciò che fa. Lo sforzo di essere veri con i giovani ci porta, come singoli e come Fraternità, a scavare sempre più in profondità nelle ragioni del nostro vivere e del nostro operare, cioè nelle ragioni del nostro credere”.
È un cammino che ci fa crescere nell’amore, che è dono di noi stessi, paziente, gratuito, continuo e appassionato, continuamente in cerca di giovani con cui condividere il pane della vita.
“Se i giovani avranno il coraggio di rivolgere la vita a ideali grandi, il mondo cambierà, è già cambiato. Io scommetto su di loro. E loro saranno il nuovo popolo, il popolo con il cuore nuovo, che annunzierà cose grandi e impensabili, che oggi ancora non si conoscono”. (Ernesto Olivero)