L’amico dei bambini
Pubblicato il 27-08-2023
A 17 anni dalla nascita in cielo, ricordiamo l’amicizia del Sermig con dom Luciano Mendes de Almeida.
Nel tardo pomeriggio del 27 agosto 2006, presso l’Hospital das Clinicas di San Paolo, dom Luciano Mendes de Almeida è ritornato al Padre. Ernesto Olivero scrisse: «Ho sperato che Dio ti concedesse una proroga, ma ti ha preso. Ora siamo più vicini e uniti per sempre. Le lacrime diventano preghiera e grazie, infinite grazie per tutti i momenti e le parole che ci hanno uniti». Dopo cinque anni, il 27 agosto 2011 è stata promossa la causa per la sua beatificazione e nell’agosto 2014 è iniziato il processo per la causa di beatificazione. È stato (ed è ancora) molto amato per la sua dedizione ai bambini, ai poveri, agli esclusi, agli indios, alla Chiesa e per il suo impegno in favore dei diritti umani.
Il card. Hummes (cfr NP 2006, n. 8) all’inaugurazione della restaurata cappella dell’Arsenale della Pace dedicata a dom Luciano ha ricordato che: «Dom Luciano è stato sempre un forte difensore delle vittime dell’ingiustizia e la sua azione in favore dei più deboli e perseguitati è ben nota. […] Farsi l’ultimo, essere fra gli ultimi e accoglierli lo ha caratterizzato sempre, per dare loro forza speranza e amore affinché si sentissero degni, sollevati nella loro dignità umana, figli di Dio. Lo faceva liberamente, lo faceva per amore. Molte volte accoglieva uomini di strada, veramente gli ultimi degli ultimi, a casa sua. Ha fatto dormire uno di questi nel suo letto e lui ha dormito per terra. Faceva tutto senza esibizionismo, con semplicità, assoluta serenità e spontaneità. Per questo possiamo dire che è un santo. L’amore era davvero il suo forte. Un amore di donazione, che si dimentica di se stesso, senza misura, senza calcolo. Lui era così». Il progetto del Sermig Vita a i bambini lo ha visto protagonista. D’altronde non poteva essere altrimenti, considerato il suo amore per i bambini sfruttati, abbandonati, malati. Vogliamo ricordare dom Luciano attraverso una serie di frasi estratte da suoi articoli su NP che testimoniano la sua particolare attenzione ai bambini.
Riempi di speranza gli occhi di un bambino e ritroverai la gioia di vivere secondo il cuore di Dio.
I bambini di strada, se non trovano amore in questo momento della loro vita, saranno incapaci di credere all’amore e di offrire anche loro la vita per collaborare in qualche modo alla costruzione di una nuova società.
Perché la nostra società è ingiusta? I valori economici e gli interessi di gruppo dominano sui valori sociali e il perseguimento del bene comune. Per superare questa situazione egoistica è necessario optare per la dignità della persona umana, simbolizzata nel modo più forte nel bambino bisognoso e abbandonato.
Ogni bambino che nasce è un atto di fiducia di Dio nella nostra capacità di accogliere la vita. Ogni bambino che viene al mondo è un’immagine viva di Dio. Diviene nostro fratello. Dio affida a tutti noi questa nuova vita, perché la riceviamo e le forniamo le condizioni per svilupparsi.
Chi promuove il povero e il bambino abbandonato, fa sì che incontri la gioia di riscoprire la sua dignità: cos’è la libertà se non condurre qualcuno ad acquistare la coscienza del proprio valore?
C’è chi crede di risolvere il problema dei bambini poveri tagliando alla radice l’aumento della popolazione: eliminare la vita che nasce. Il problema non sta però nell’aumento dei poveri, ma nell'aumento dell’egoismo.
Se ci compromettiamo per i bambini, riconoscendo e tutelando il dono della vita che Dio dà loro, poco per volta trasformiamo il nostro modo di pensare egoistico, accelerando così la costruzione di un nuovo tipo di società, in cui la priorità è la persona umana, amata e promossa nella dignità di ciascun bambino.
Chi cerca con impegno di trasformare la vita dei bambini bisognosi scopre la gioia di vivere e di costruire un mondo più solidale e fraterno. Diamo vita ai bambini e saranno loro che ci aiuteranno ad incontrare il senso della vita e l’esperienza della gratuità dell’amore. I bambini non sono un problema. Sono la soluzione dei nostri problemi.
Oltre alle difficoltà materiali che martirizzano milioni di bambini, vi è il dramma quotidiano di genitori che non sanno amarsi. Negli occhi di un bambino leggiamo la felicità o il disastro del proprio focolare.
Gli occhi tristi di un bambino rivelano difetti e peccati della famiglia e della società. Sono il termometro sociale di un mondo egoista e ingiusto che deve cambiare.
Dare priorità all’infanzia nelle mete dell’economia e delle scelte politiche, è iniziare il processo di riordinazione dei valori e la trasformazione sociale.
L’infanzia vale più delle armi, più delle costose campagne politiche, più delle dure esigenze del capitalismo, più del discutibile diritto di accordi internazionali che impongono debiti asfissianti.
Sommiamo gli sforzi per accendere una luce nella vita dei bambini. Dio farà sì che diventi la luce della nostra vita, la semente della giustizia e pace sociale e l’aurora della speranza per il nostro popolo.
Caro Dom Luciano, per noi del Sermig sei stato, sei, padre nella fede, fratello, maestro e amico, uomo umile, buono. Un gigante, veramente un pezzo di Dio in mezzo a noi. Grazie per averci aiutato a crescere nella fede, a cogliere nell’eucaristia il culmine della fede, a vivere la “lavanda dei piedi”, a essere eucaristici per essere co-redentori, a costruire il Regno di Dio.
Fraternità della Speranza