31 dicembre con l'Arsenale della Pace

Pubblicato il 05-01-2024

 

«È stato bello essere qui nel centro di Torino in tanti, bambini, giovani e adulti, persone di ogni età, cultura e religione. Siamo diversi, ma uniti dagli stessi ideali e desideri di pace. Ci siamo messi in cammino per le strade della nostra città con un messaggio molto chiaro: la pace è un fatto concreto, è una scelta di vita, è l’impegno radicale a lottare contro ogni ingiustizia. Proprio per questo noi abbiamo camminato non solo con i nostri sogni di bene, ma anche i nostri impegni. È la concretezza che può aprire strade, allargare la speranza, dare un volto alla pace. La solidarietà da sola non ferma la guerra, ma a suo modo può salvare l’anima al mondo. Io ci sto! Noi ci stiamo! La pace ha me, ha noi!»

Così il fondatore del Sermig, Ernesto Olivero, ha spiegato il senso profondo di 2024 passi di pace, la marcia che la Fraternità del Sermig ha organizzato nel pomeriggio dello scorso 31 dicembre nel pieno centro di Torino. Un modo per dire a noi stessi, alla città e al mondo intero che l’impegno per pace va rinnovato ogni giorno. Lo hanno ricordato in modo particolare i bambini e i ragazzi con i loro pensieri semplici ma decisi, uno sguardo puro che indica al mondo degli adulti la strada da seguire. Parole ma anche azioni concrete, come il cibo portato sulle spalle in zainetti per donarli a tutte le persone che bussano alle porte dell’Arsenale. Al termine della giornata sono stati raccolte cinque tonnellate di aiuti. È proprio vero che la pace porta frutto.

La giornata è poi proseguita alla sera con il tradizionale Cenone del Digiuno i cui proventi saranno destinati ad alleviare le sofferenze delle popolazioni colpite dalla guerra in Medio Oriente. Una serata vissuta all’insegna dell’ascolto, prima delle parole del discorso di fine anno del presidente Mattarella e poi di tanti testimoni di pace: persone come noi che – nella loro quotidianità travolta dai grandi avvenimenti della storia – hanno dovuto scegliere da che parte stare. E hanno seguito la loro coscienza, scegliendo la pace. In sala due testimoni di eccezione: Nicolas Marzolino, un giovane torinese che ha perso la vista e la mano destro per un ordigno della Seconda guerra mondiale e che ora è diventato Presidente dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra, e frate Ignazio de Francesco che da anni vive in Cisgiordania e che ha raccontato il dramma di una guerra che continua a generare sofferenze e distruzione.

Al termine del Cenone, è cominciata la Marcia della Pace, passi silenziosi accompagnati da brevi pensieri di pace, che ci hanno condotto attraverso la Piccola Casa della Divina Provvidenza della famiglia del Cottolengo e, poi, fino al Duomo di Torino per la messa con il vescovo di Torino, mons. Roberto Repole. Un’occasione per chiedere a Dio di rendere possibile ciò che umanamente sarebbe impossibile.
 


 

2024 passi di Pace


TGR PIEMONTE - 31 dicembre con il SERMIG



foto: Andrea Pellegrini / Sermig

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok