In piedi

Pubblicato il 10-01-2018

di Arsenale della Piazza



Cari amici, noi da oggi in poi dobbiamo fare un patto: dobbiamo diventare più buoni. Dobbiamo diventare più buoni, ad uno ad uno, perché siamo circondati da un mondo di lupi e i lupi di fronte a delle persone buone o le sbranano o si commuovono. Il lupo è fatto per essere convertito, il lupo desidera essere convertito. Non è un discorso di tenerezza, di commozione, di buonismo. È un discorso di intelligenza. È un discorso dove ognuno di noi deve decidere di avere un’arma particolare: essere la dimora di Dio.
Essere la sua dimora anche quando crediamo di essere in un tunnel, anche quando crediamo che c’è tutto buio intorno a noi: quando c’è buio intorno a noi chiudiamo gli occhi e immaginiamo la luce. Apriamo gli occhi: la luce c’è! Ma veramente. Noi dobbiamo ricordarci che siamo proprietari, siamo responsabili di una storia di Dio, quindi non è una nostra storia. E se ci affidiamo anche noi a questa storia, magari quello che non è stato può diventare.
Ma dobbiamo già prevedere lecadute, per essere già in piedi. Ricordo quando che quando ero ragazzo, che qualche volta andavo a sciare, c’era una mia amica Anna che mi diceva: “Tu quando cadi hai già l’atteggiamento di uno che si alza in piedi!”, ed è vero. Noi dobbiamo già prevedere di cadere, ma dobbiamo prevedere certamente di essere già in piedi. La caduta può essere un passaggio, ma l’essere rialzati è una scelta. Quindi mi capita sovente di cadere e sono già in piedi perché in piedi è l’atteggiamento di chi vuol correre, di chi vuol camminare. Di chi vuol aiutare qualcuno, di chi vuol essere aiutato.
Se nell’altro vedo un uomo come me, mi commuovo e scopro la tenerezza. E a volte dobbiamo commuoverci anche di noi, a volte dobbiamo anche aver pena di noi, dobbiamo anche aver pietà di noi. E allora se siamo la sua dimora tutto avviene, tutto avviene. Buona giornata cari amici. Veramente siamo in un mondo di lupi e noi dobbiamo diventare più buoni, dobbiamo diventare più tosti a essere buoni e allora quello che a volte ci può spaventare può anche darsi che diventi un pretesto per diventare ancora più buoni.
Buona giornata, cari amici. Un’affettuosità come non mai a tutte le persone che si sentono un po’ tristi, a tutte le persone che aspettano il buona giornata per sentirsi ricordati. Bene, in questo grande avvenimento del buona giornata, ecco, sentiamoci tutti più dipendenti gli uni dagli altri

Ernesto Olivero
Dal Buona Giornata di mercoledì 3 dicembre 2018
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