Antonio Riboldi, vescovo, Artigiano di Pace

Pubblicato il 12-12-2017

di Redazione Sermig

Monsignor Antonio Riboldi si è spento il 10 dicembre a Stresa all’età di 94 anni. Rosminiano, aveva svolto la sua attività pastorale prima in Sicilia diventando parroco e voce dei terremotati del Belice, poi in Campania come vescovo, nominato da Paolo VI pastore della diocesi di Acerra, terra di camorra e di povertà.
Amico del Sermig, collaborò per anni al mensile Progetto con articoli di spiritualità e di attualità.



Caro amico, ti ricordo con molto affetto.

Nel 1985 ti abbiamo nominato Artigiano di Pace accompagnando il premio con questa motivazione:

A Mons. Antonio Riboldi che, attraverso le diverse esperienze che il suo ministero pastorale gli ha posto di fronte, ha saputo riconoscere negli uomini più emarginati il volto del Cristo, praticando il Suo comandamento dell'amore fino a mettere a repentaglio la propria vita affinché la società non fosse e non sia complice della sopraffazione.
Mons. Riboldi ha vissuto ed interpretato “i segni dei tempi” in modo personalissimo e drammatico, nella fedeltà ostinata al suo ministero pastorale, nella ricerca appassionata dell'uomo, nel tentativo di spezzare i vincoli esterni che impedivano il processo di liberazione di persone, gruppi, società.
L'essere vescovo ha dilatato la sua volontà di tenace servizio all'uomo nel suo complesso, anima e corpo; ha esaltato il suo coraggio nel tentativo di accelerare processi di rinnovamento profondo nei costumi e nei comportamenti, di realtà storiche diverse e sclerotizzate.
L'attenzione all'uomo, immagine di Dio, soprattutto là dove più apparentemente lontano, come nel carcere, nella droga, nell'asservimento, nella disperazione, l'ha fatto diventare un artigiano della pace attento e impegnato, incisivo e sensibile.

Ti voglio anche ricordare con le parole che ci avevi scritto quando avevamo indetto nel 1986 la “Settimana dei digiuni”, parole che ancora oggi sono attualissime:
Con la preghiera il digiuno è ponte di pace dal Cielo in terra ed efficace riconciliazione tra gli uomini nel mondo.
Auguro che i potenti facciano digiuno per sempre di propositi di guerra e inutili e dannosi armamenti.
Prego perché tutti i cuori si sazino di progetti di bontà, di giustizia, di verità e di libertà.
Sono certo che saremo in tanti a digiunare con voi perché oggi la pace ha bisogno di tanti Artigiani che lavorino con fede ogni giorno e dappertutto.
Antonio Riboldi vescovo, Acerra, 18 ottobre 1986.

Ernesto Olivero

 

 

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