Confini aperti

Pubblicato il 27-11-2023

di Simona Pagani

Martedì sono stata invitata a pranzo nella casa che gestiamo a Moncalieri. Da tempo non vi tornavo, ed entrarci come ospite mi ha permesso di godermi appieno il clima e le persone senza la pressione di dover fare, gestire. La casa è stata aperta per offrire posto a donne che non avevano dimora. Col passare del tempo si è adattata ai bisogni delle nuove povertà. 165 volontari in 19 anni si sono avvicendati 24h/24h per offrire casa ad oltre mille persone. Con alcune ospiti è nato un rapporto profondo e alcune ora sono volontarie. Da 2 anni la casa è autogestita dalle ospiti e i volontari sono presenti per affiancare le mamme e i bimbi nel loro percorso. Ogni ospite ha la sua privacy e la sua autonomia. Il ruolo dei volontari è facilitare l’incontro nel rispetto di ognuno senza forzare perché se un bisogno primario è quello di avere uno spazio personale un bisogno altrettanto profondo è quello di apertura, di incontro.

La serata di musica e danza del venerdì, il momento di preghiera, le due cene condivise in settimana sono spazi di partecipazione dove tutti, dai più grandi ai più piccoli, tengono ad essere presenti. Senti che non sei un puntino sperduto nell’universo, sperimenti che è bello stare insieme e che la cultura dell’altro, così diversa, è interessante da scoprire, e così il paese da cui l’altro proviene diventa paese amico. In questo clima diventa normale per Kelvin 14 anni, nigeriano passare qualche giorno dalla famiglia di Karim del Marocco. Si sono conosciuti quando abitavano entrambi nella casa e sono diventati amici fraterni. Così Soumia, Hind e Najat che ora hanno la loro autonomia, la domenica spesso tornano in “famiglia”. Ognuna porta qualcosa e si fa pranzo insieme. Perché è bello avere una casa propria, essere autonome, ma è anche tanto bello avere un luogo e dei volti amici con cui trovarsi e condividere vittorie e delusioni quotidiane. Due martedì al mese poi, la casa si apre a invitati speciali: le volontarie più anziane che per tanto tempo hanno prestato il loro servizio e che ora tornano per stare insieme con Renza, Maria e con chi desidera esserci.

Martedì, sotto il porticato eravamo davvero in tanti. Una tavolata che sotto i miei occhi meravigliati si allungava sempre più con il passare del tempo: i ragazzi al rientro dalla scuola, la famiglia pakistana passata a salutare, Silvia della San Vincenzo, Carla che anziana non è, eppure in pausa pranzo il martedì spesso viene per stare in compagnia di questa pazza famiglia dai confini aperti e che le fa sentire meno la nostalgia della sua famiglia lontana.

Simona Pagani

NP Ottobre 2023

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