L'icona della Santissima Trinità 4

Pubblicato il 06-02-2013

di Chiara Dal Corso

di Chiara Dal Corso - parte quarta Ultima puntata su questa icona.Guardiamo ancora qualche dettaglio...
I vestiti hanno i colori e la trasparenza delle pietre preziose, non sono di stoffe pesanti, ma leggeri come il vetro colorato, che fa trasparire la luce. Non ci sono ombreggiature, perché nella Trinità non c’è nessuna ombra.

I colori hanno dei significati: il blu negli abiti di tutti e tre rappresenta la realtà celeste che si manifesta all’uomo. Il rosso della tunica di Gesù è il colore della regalità, Gesù è il Re dei re. Il rosa dell’abito del Padre è il colore della Grazia. Il verde della veste dello Spirito Santo: Lui è il Consolatore, che rende fertile ogni realtà della vita della Chiesa e dell’uomo, il colore della salvezza. Lo Spirito Santo è un diacono, cioè un servitore, è la Persona più materna della Santissima Trinità: e qui ha l’atteggiamento, e in realtà anche il ventre, più femminile.
Sullo sfondo l’albero al centro, dietro il Figlio, è simbolo dell’Eden: Gesù è il Nuovo Adamo, ma fa anche riferimento al virgulto dal tronco di Iesse: con Gesù la salvezza si innesta sulla vecchia pianta del giudaismo. Infine nell’albero c’è anche un richiamo alla croce, come Albero della Vita, legno dal quale Dio ha salvato tutti.

A sinistra c’è la Casa del Padre: caratteristica principale è il loggione bello da cui il re si affacciava, raffigurata nel modo più essenziale possibile ma con riferimento simbolico per indicare la Gerusalemme Celeste, la casa della Pace: il loggione oro e arancio, colori della preghiera, della dimensione spirituale. È verde come la speranza.
A destra c’è la montagna, che nella Bibbia è luogo dell’incontro con Dio, è indicazione del nostro salire, migliorare, in Dio, in cui lo stesso cammino è il fine, quello cioè di stare e allo stesso tempo evolvere, cambiare, con Dio.

Sullo sfondo il prato verde: un prato di primavera, è la Primavera dello Spirito, la continua novità della Vita generatrice e creatrice di Dio.
Gli scettri sono filiformi e sottilissimi, non sono scettri di ferro, pesanti, segni del potere terreno, ma come tutto il resto, indicano il potere di dare la vita che Dio ha, l’infinita, leggerissima, rispettosa potenza del Suo Amore. E tra loro sono disposti ritmicamente, che nel complesso sembra oscillante, danzante come tutta la composizione.
Un grande grazie a Lorenza Elia, per la sua seria ricerca e la condivisione generosa delle sue conoscenze.

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