Vergine della tenerezza

Pubblicato il 05-03-2024

di Chiara Dal Corso

In questo inizio d’anno vogliamo contemplare un’icona a cui abbiamo accennato in passato su Nuovo Progetto, ma che ha ancora qualcosa da dirci. Sì è proprio lei, forse la più “famosa” icona bizantina di Maria, la più ricordata e amata, per l’estrema bellezza del suo volto e la dolcezza dei gesti, che parlano ancora ai nostri cuori contemporanei. Risale agli inizi del XII secolo, realizzata dalla mano di un anonimo iconografo bizantino, entra a far parte della storia e della fede della Russia da quando nel 1130 viene trasferita da Costantinopoli a Kiev. Arriva già con la fama di essere miracolosa per aver protetto Costantinopoli dall’invasione turca, e inizia ad essere venerata dal popolo russo, che le attribuisce miracoli di guarigione. Vent’anni dopo viene portata a Vladimir (da cui prende il nome) e da allora cresce la sua fama di portatrice di miracoli a chi prega davanti ad essa. E viene “utilizzata” per la preghiera non solo dai fedeli del popolo, ma anche dagli eserciti, dai regnanti, dalle autorità politiche dei secoli successivi, per allontanare pericoli di invasioni e di nemici ostili. Sopravvivendo attraverso i secoli a numerosissimi saccheggi e incendi. Oggi è custodita nella Galleria Tret’jakov di Mosca.

Di recente è stato scoperto attraverso accurati studi documentali che questa sua “forza di fede” abbia convinto addirittura Stalin che, di fronte alla minaccia nazista, mise da parte la sua avversione contro la fede cristiana e mise l’icona su un aereo militare che sorvolò Leningrado assediata dall’esercito di Hitler, come una preghiera di benedizione e protezione. Effettivamente la città non cadde, Mosca fu risparmiata e l’esercito tedesco poi subì la grande disfatta di Stalingrado.

Questa Madre di Dio della tenerezza, o più precisamente della misericordia, nasconde la sua forza proprio qui. Nell’amore che porta a quel Bambino, nell’amore che quel Bambino le dona, nella certezza che la forza di questo amore può tutto, può l’impossibile, può sconfiggere la morte, può perdonare qualunque peccato, può far risorgere da morte a una vita nuova, può portare la pace. Forse è proprio questo di cui abbiamo più bisogno, oggi: di credere di nuovo alla forza invincibile dell’amore, alla potenza indomabile della tenerezza, la tenerezza di una Madre, che è la tenerezza di Dio.


Chiara Dal Corso
NP gennaio 2024

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