L'amore trasforma

Pubblicato il 03-07-2023

di Domenico Agasso

In questo mondo segnato da violenze e scontri, bisogna guarire «le ferite dell'odio» e «uscire dalla logica del tornaconto».

Papa Francesco all’Angelus del 19 febbraio invita a non rispondere al male con il male: così si superano i conflitti. E dedica un pensiero alle vittime del terremoto in Siria e Turchia, e della guerra in Ucraina, esortando a una «carità concreta».

Nell’introduzione il Pontefice evidenzia che il Signore ammonisce: «Se restiamo nell’ordinario, nel bilanciamento tra dare e ricevere, le cose non cambiano. Se Dio dovesse seguire questa logica, non avremmo speranza di salvezza! Ma, per nostra fortuna, l’amore di Dio è sempre “straordinario”, va oltre i criteri abituali con cui noi umani viviamo le nostre relazioni».

Gesù non è un «bravo ragioniere: no! Sempre conduce allo sbilanciamento dell’amore. Non meravigliamoci di questo. Se Dio non si fosse sbilanciato, noi non saremmo mai stati salvati: è stato lo sbilanciamento della croce che ci ha salvati! Come scrive l’Apostolo Paolo, “a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi”».

Dio propone di «uscire dalla logica del tornaconto e di non misurare l’amore sulla bilancia dei calcoli e delle convenienze. Ci invita a non rispondere al male con il male, a osare nel bene, a rischiare nel dono, anche se riceveremo poco o nulla in cambio». Perché è «questo amore che lentamente trasforma i conflitti, accorcia le distanze, supera le inimicizie e guarisce le ferite dell’odio».

Dopo la Preghiera mariana, Jorge Mario Bergoglio sottolinea che «l’amore di Gesù ci chiede di lasciarci toccare dalle situazioni di chi è provato. Penso specialmente alla Siria e alla Turchia, alle tantissime vittime del terremoto, ma pure ai drammi quotidiani del caro popolo ucraino e di tanti popoli che soffrono a causa della guerra o a motivo della povertà, della mancanza di libertà o delle devastazioni ambientali: tanti popoli…». Il Vescovo di Roma è «vicino in tal senso alla popolazione neozelandese, colpita da un devastante ciclone. Fratelli e sorelle, non dimentichiamo chi soffre e facciamo in modo che la nostra carità sia attenta, sia una carità concreta!»

Domenico Agasso

NP Aprile 2023

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