Seminatori di luce e speranza

Pubblicato il 12-01-2024

di Domenico Agasso

Ci sono troppi suicidi di giovani, vittime di «violenza e afflitti dalla disperazione ». È il grido lanciato da papa Francesco nel messaggio alle ragazze e ai ragazzi per la XXXVIII Giornata mondiale della Gioventù, che è stata celebrata nelle Chiese particolari il 26 novembre. Francesco li esorta a diventare «seminatori di speranza», anche «sui social». E pone come esempio il film La vita è bella, diretto e interpretato da Roberto Benigni.
Lo scorso mese di agosto «ho incontrato centinaia di migliaia di vostri coetanei, provenienti da tutto il mondo – ricorda il Pontefice – riuniti a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù».

Ai tempi della pandemia, in mezzo «a tante incertezze, avevamo nutrito la speranza che questa grande celebrazione dell’incontro con Cristo e con altri giovani potesse realizzarsi. Questa speranza si è realizzata e, per molti di noi lì presenti – me compreso – è andata al di là di ogni aspettativa! Come è stato bello il nostro incontro a Lisbona! Una vera e propria esperienza di trasfigurazione, un’esplosione di luce e di gioia!». Al termine della messa conclusiva «nel “Campo della Grazia”, ho indicato la prossima tappa del nostro pellegrinaggio intercontinentale: Seul, in Corea, nel 2027. Ma prima di allora vi ho dato appuntamento a Roma, nel 2025, per il Giubileo dei giovani, dove sarete anche voi “pellegrini di speranza”. Voi giovani, infatti, siete la gioiosa speranza di una Chiesa e di un’umanità sempre in cammino». Jorge Mario Bergoglio vorrebbe «prendervi per mano e percorrere insieme a voi la via della speranza. Vorrei parlare con voi delle nostre gioie e speranze, ma anche delle tristezze e angosce dei nostri cuori e dell’umanità che soffre».

Il vescovo di Roma invita i ragazzi a diventare «seminatori di speranza». Lancia loro un appello: «Vi esorto a scegliere uno stile di vita basato sulla speranza. Faccio un esempio: sui social media sembra più facile condividere cattive notizie che notizie di speranza. Pertanto, vi faccio una proposta concreta: provate a condividere ogni giorno una parola di speranza. Diventate seminatori di speranza nella vita dei vostri amici e di tutti quelli che vi circondano». A volte «la sera – prosegue entrando nel linguaggio e nelle abitudini dei giovani – uscite con i vostri amici e, se c’è buio, prendete lo smartphone e accendete la torcia per fare luce.
Nei grandi concerti, migliaia di voi muovono questi moderni lumini al ritmo della musica, creando una scena suggestiva. Di notte la luce ci fa vedere le cose in modo nuovo, e perfino nell’oscurità emerge una dimensione di bellezza. Così è per la luce della speranza che è Cristo.
Da lui, dalla sua risurrezione, la nostra vita è illuminata. Con lui vediamo tutto in una luce nuova».
 

Domenico Agasso
NP dicembre 2023

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