I moniti di Francesco

Pubblicato il 14-04-2024

di Domenico Agasso

«La teoria del gender è pericolosissima, cancella le differenze». Papa Francesco usa parole ancora più dure sulla maternità surrogata: «È deprecabile, sia vietata ovunque». Il Pontefice interviene su questi temi etici con fermezza. L’occasione è l’udienza al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.

Il vescovo di Roma scandisce che «la via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio». Bergoglio ritiene «deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre». Un bambino è «sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto». Pertanto, Francesco auspica «un impegno della comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica». In ogni momento «della sua esistenza, la vita umana dev’essere preservata e tutelata, mentre constato con rammarico, specialmente in Occidente, il persistente diffondersi di una cultura della morte, che, in nome di una finta pietà, scarta bambini, anziani e malati». Questa la considerazione numero uno.

L’avvertimento numero due ha una premessa simile: «La via della pace esige il rispetto dei diritti umani», secondo «quella semplice ma chiara formulazione contenuta nella Dichiarazione universale dei diritti umani». Si tratta di principi «razionalmente evidenti e comunemente accettati. Purtroppo, i tentativi compiuti negli ultimi decenni di introdurre nuovi diritti, non pienamente consistenti rispetto a quelli originalmente definiti e non sempre accettabili, hanno dato adito a colonizzazioni ideologiche, tra le quali ha un ruolo centrale la teoria del “gender”», che per il Papa è «pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali. Tali colonizzazioni ideologiche provocano ferite e divisioni tra gli Stati, anziché favorire l’edificazione della pace».


Domenico Agasso
NP marzo 2024

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