Dono di Dio
Pubblicato il 13-03-2024
«Il sesso è dono di Dio, ma minato dalla pornografia». La castità non va confusa con l’astinenza. Il cristianesimo non condanna la sessualità. Se non è «inquinato» dal vizio, l’innamoramento è un sentimento puro. Papa Francesco lo afferma all’udienza generale del 17 gennaio scorso, incentrando la sua riflessione sul tema della lussuria: secondo il Pontefice devasta le relazioni, le rende tossiche, «è cronaca di tutti i giorni».
Bergoglio premette: «La lussuria è una sorta di “voracità” verso un’altra persona, cioè il legame avvelenato che gli esseri umani intrattengono tra di loro, specialmente nella sfera della sessualità». Francesco puntualizza: «Si badi bene: nel cristianesimo non c’è una condanna dell’istinto sessuale. Un libro della Bibbia, il Cantico dei Cantici, è uno stupendo poema d’amore tra due fidanzati. Tuttavia, questa dimensione così bella della nostra umanità, la dimensione sessuale, la dimensione dell’amore, non è esente da pericoli». Francesco invita a guardare all’esperienza «umana, dell’innamoramento. Perché questo mistero accada, e perché sia un’esperienza così sconvolgente nella vita delle persone, nessuno di noi lo sa. Una persona si innamora di un’altra, l’innamoramento viene». È una delle «realtà più sorprendenti dell’esistenza. Buona parte delle canzoni che si ascoltano alla radio riguardano questo: amori che si illuminano, amori sempre ricercati e mai raggiunti, amori carichi di gioia, o che tormentano fino alle lacrime».
«Una persona innamorata diventa generosa, gode nel fare regali, scrive lettere e poesie. Smette di pensare a sé stessa per essere completamente proiettata verso l’altro, è bello questo».
Questo «“giardino” dove si moltiplicano meraviglie non è però al riparo del male. Esso viene deturpato dal demone della lussuria». Perché «devasta le relazioni tra le persone. Quante relazioni iniziate nel migliore dei modi si sono poi mutate in relazioni tossiche, di possesso dell’altro, prive di rispetto e del senso del limite? Sono amori in cui è mancata la castità: virtù che non va confusa con l’astinenza sessuale – la castità è più che l’astinenza sessuale – bensì va connessa con la volontà di non possedere mai l’altro. Amare è rispettare l’altro, ricercare la sua felicità, coltivare empatia per i suoi sentimenti, disporsi nella conoscenza di un corpo, di una psicologia e di un’anima che non sono i nostri, e che devono essere contemplati per la bellezza di cui sono portatori».
E poi, «il piacere sessuale, che è un dono di Dio, è minato dalla pornografia: soddisfacimento senza relazione che può generare forme di dipendenza».
Domenico Agasso
NP febbraio 2024