Fa davvero bene meditare?

Pubblicato il 20-01-2023

di Roberto Cristaudo

In questi ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di meditazione. Conosciuta inizialmente come una serie di pratiche legate alle religioni orientali e asiatiche, è diventata di uso quotidiano per migliaia di occidentali che la perseguono.
La nostra società iper-connessa subisce una grande pressione dovuta alla richiesta di prestazioni economiche e lavorative sempre più performanti. Tutto si trasforma in una mancanza di tempo da dedicare a noi stessi e ci provoca stress.
Quasi sempre cerchiamo di correre ai ripari velocemente, utilizzando applicazioni, scaricate sui nostri smartphone, che ci dicono come e quando respirare, quale musica ascoltare e gli esercizi da praticare per poter dormire meglio.

Ma cos'è davvero la meditazione e perché necessita di tempo e costanza affinché possa davvero risultare utile? Diverse pratiche vengono genericamente definite con la parola “meditazione” e quelle più mainstream sono note come “mindfulness”. Una serie di esercizi che aiutano a soffermarsi sul momento presente.
Normalmente si inizia a fare seguendo il ritmo del proprio respiro. Bastano dieci minuti al giorno durante i quali ci si concentra sul ritmo cardiaco.
Inizialmente non è facile riuscire a concentrarsi senza farsi distrarre dai pensieri, ma con il passare del tempo si prende dimestichezza e tutto diventa più semplice.
Meditare regolarmente aiuta a migliorare l’attenzione anche quando non si sta meditando.

Diversi studi hanno dimostrato che le persone che praticano la meditazione, anche per brevi periodi, si comportano meglio e sono più concentrate se confrontate con persone che non meditano. Un altro aspetto in cui la meditazione può essere utile è il controllo delle emozioni negative.
Le persone che meditano sono “emotivamente più solide” e in grado di resistere meglio ai momenti difficili controllando le proprie emozioni. Molte ricerche eseguite sulla meditazione hanno fornito risultati incoraggianti e la pratica della “mindfulness” si sta molto diffondendo rapidamente, ma qualche ricercatore ha espresso dubbi e perplessità sulla sua reale efficacia.
Un recente articolo apparso sul The Guardian diceva che non bisognerebbe trattare la “mindfulness” come una cosa innocua e che fa bene a tutti. In primo luogo perché il numero di studi che se ne occupa è ancora limitato. Per esempio ci sono dubbi sulla possibilità che concentrarsi possa far affiorare pensieri negativi e causare dolore e stress, invece che ridurli.
In generale, bisogna evitare di affrontare la questione in modo ingenuo e superficiale ed eventualmente è consigliato iniziare a praticare la meditazione sotto la guida di una persona esperta.
 

Roberto Cristaudo
Mind the gap
NP novembre 2022

 

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