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Pubblicato il 04-02-2013

di Chiara Dal Corso

di Chiara Dal Corso - Come rappresentare un evento speciale? Noi oggi facciamo le foto, i video… ma non tutto si può fotografare o riprendere. Ecco un esempio di come le icone riescono a rappresentare l’invisibile e senza nessun mezzo tecnologico!

Due figure in piedi, vicine, una di fronte all’altra, una parla, non con le labbra ma con la mano, protesa in un gesto di benedizione, l’altra china la testa e accoglie con la sua destra, serena perché fiduciosa, e girando gli occhi verso di noi, ci rende partecipi di questo muto dialogo. Parlano di un Bambino, quello che se ne sta sospeso, quasi nascosto, tra le pieghe del manto di lei, giovane donna, che adesso è Madre, quel Bambino che entrambe le mani sembrano indicare. È lui l’oggetto di questo messaggio, è Lui che si incarna in questo istante. Nell’altra mano di Maria il gomitolo di lana color porpora, simbolico riferimento al suo tessere il corpo di Cristo nel proprio corpo. Dall’alto, uno squarcio nel cielo ci permette di vedere il Padre, raffigurato secondo la visione di Daniele, l’Antico di giorni (Dn 7,9), che invia lo Spirito Santo su Maria, un raggio luminoso che, come l’angelo, si muove in direzione di lei.

E così è rappresentato il misterioso e fecondo incontro tra una ragazza pura, semplice, così come poteva essere Maria nell’attimo in cui è stata visitata da Dio, e la creatura trasparente, alata, gentile, che le ha recato il suo messaggio. La scena avviene su uno sfondo d’oro, le figure sono statiche e immerse nella pacata serenità di qualcosa che è avvenuto nel tempo ma anche aldilà del tempo, incontro che ha fatto entrare l’eterno amore di Dio nella storia, attraverso il sì e l’amore di una donna. Episodio sacro avvenuto nel silenzio di una stanza, nel silenzio del cuore di una giovane donna, che ha accolto Dio semplicemente e totalmente.

Incredibile come sia possibile raffigurare un mistero così grande in un’immagine così semplice. Eppure forse questo ci dice che Dio è paradossalmente semplice, tanto da risultare disorientante per chi è abituato a ragionare secondo le logiche del mondo. E la sua scelta di racchiudere in un evento che a guardarlo sembra una cosa semplice, un mistero invece straordinario che ha cambiato la storia, potrebbe aiutare anche noi oggi. Ci suggerisce di tornare alla meraviglia, alla riconoscenza, all’attenzione rispettosa verso gli incontri, gli avvenimenti, che possono capitarci e, se solo ne abbiamo il desiderio, ci parleranno di Lui.

Uova e Colori - Rubrica di Nuovo Progetto

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