Costruiamo insieme

Pubblicato il 19-11-2022

di Valentina Turinetto

Quando aspettavamo il nostro secondo bimbo, Samuele, la dottoressa che mi seguiva ci disse a proposito dei figli che uno più uno non fa mai due, fa “di più”. Era una battuta, ma – come ogni battuta – nasconde una verità profonda che vale non solo per i figli, ma anche per la vita di coppia e di relazione.
Uno più uno, più uno e ancora... è una somma che nella famiglia, come nella fraternità, non segue logiche matematiche; è tutto un equilibrio di relazioni che vanno ogni giorno ricostruite e calibrate. Spesso è difficile orientare le relazioni secondo la logica del bene perché siamo mossi dall’orgoglio, dal desiderio di essere riconosciuti, dal voler avere ragione a tutti i costi. In poche parole dall’egoismo.

Spesso quello che frega è la logica del possesso, quel pensiero che sussurra al mio orecchio che mio marito, i miei figli devono pensare esattamente come la penso io e quindi darmi ragione a priori, sempre. Nel caso, tocca a loro fare un passo indietro.
La difficoltà più grande è accettare che gli altri siano diversi da me, che possano avere uno sguardo diverso dal mio... che poi – magari – è quello giusto! O, ancora meglio, che mettendo insieme gli sguardi, troveremo la visione più completa.
Nella nostra storia vogliamo vivere la famiglia come un dono che abbiamo ricevuto e che siamo chiamati a custodire. Per noi il matrimonio è veramente sacramento, riflesso di un amore più grande, non un’opera nostra.

Il primo passo è sapersi ascoltare ed evitare di cadere nell’abitudine e nell’errore di dare per scontata la persona che hai accanto. Pensare di sapere tutto di lui, di lei. All’inizio è stato difficile scoprirsi diversi, ma nel tempo è stato importante lasciare spazio allo stupore per provare a non cadere nell’abitudine.
Un secondo passo è mantenere il cuore aperto alla novità. La persona che ci è accanto e, forse soprattutto i figli, sono tesori che possono andare oltre ogni nostra aspettativa. Un’amica ci disse: i figli sono la presenza più vicina a noi, crescono in noi, ma sono e saranno un mistero da custodire e accogliere, capace di portare novità inattese. Se viviamo con il desiderio di far emergere la bellezza dell’altro, queste novità possono trovare spazio.

Ciò non significa che i litigi e gli scontri sono banditi dal contesto famigliare, anzi! La conflittualità è parte della nostra giornata. Stiamo però cercando di imparare a litigare bene. Proviamo a darci un metodo anche nel litigare: sapersi chiedere scusa, aspettarsi, scegliere di ascoltare l’altro, metterlo al primo posto, volere il suo bene.
La pace in famiglia non è la pace mia o la pace del singolo componente, ma la pace costruita insieme. Solo se stiamo tutti bene, possiamo pensare di essere in pace. Crediamo che vivere la pace sia cercare di camminare tenendo insieme le unicità di ciascuno, le debolezze e le forze che ci caratterizzano, consapevoli che da soli non è possibile.
Da affidati al Signore, anche se non è semplice, diventa possibile.


Valentina Turinetto
Focus - La pace si impare
NP agosto / settembre 2022

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