Attenzione frammentata

Pubblicato il 21-02-2024

di Valentina Turinetto

«Scusi prof, stavo solo guardando l’ora». «Scusi prof, era un messaggio di mia nonna che non sta bene». «Scusi prof, c’era una notifica del registro elettronico». Le scuse potrebbero continuare, trovando le giustificazioni più serie, o più improbabili, per spiegare la necessità da parte degli studenti di sbloccare il dispositivo e dare uno sguardo veloce a quelle notifiche che vogliamo monitorare. Si tratta di un attimo, pochi secondi. Ma sono proprio solo pochi secondi? La nostra mente è molto rapida a distogliere l’attenzione da un argomento per passare ad un altro. Ma quanto ci impiega a ritornare a dedicarsi pienamente a quanto stava seguendo? Cosa succede al nostro cervello se si distrae continuamente?

Diversi studi scientifici riportano dati che sottolineato i rischi di un uso eccessivo di dispositivi digitali. «Guardo solo la foto che ha postato il mio ragazzo». Il tempo necessario per riprendere completamente l’attenzione in seguito all’accesso allo smartphone può essere anche di 20 minuti. «Devo solo aprire il baule che è in offerta su Clash». Un gruppo di oltre 100 studenti universitari ha partecipato ad un test per valutare l’effetto dell’utilizzo dello smartphone sul rendimento agli esami. Metà degli studenti non ha avuto accesso al cellulare per tutte le lezioni del periodo studiato, l’altra metà ha potuto utilizzarlo durante le spiegazioni. L’accesso allo smartphone ha influito in modo significativo sulla memoria a lungo termine e sull’efficacia dell’apprendimento: infatti, negli esami finali, le valutazioni di chi ha utilizzato lo smartphone sono state inferiori rispetto alle classi in cui i cellulari erano banditi. Gli adolescenti che utilizzano molto gli apparecchi multimediali hanno un rischio doppio di sviluppare disturbi nell’attenzione e avere problemi di rendimento scolastico rispetto ai coetanei che li usano poco.

Di fronte a queste evidenze anche l’Unesco ha lanciato un monito per contenere l’impatto negativo che può avere l’uso incontrollato dei dispositivi digitali a scuola, invitando i governi di tutto il mondo a vigilare sulla tendenza ad utilizzare in modo improprio la tecnologia digitale a scuola. La tecnologia è oramai parte di noi, quindi non possiamo evitare di utilizzarla. È fondamentale però educare ad un giusto utilizzo dei suoi strumenti: la tecnologia è importante che supporti ma non può sostituire la componente umana, relazionale ed emotiva dell’insegnamento e dell’apprendimento. La scuola dovrebbe essere un ambiente privilegiato per favorire lo sviluppo dei talenti e della creatività dei ragazzi, per guidarli nello sviluppo di abilità e spirito critico. Allora è fondamentale che le tecnologie non favoriscano l’appiattimento delle menti di domani.


Valentina Turinetto
NP gennaio 2024

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