Vita comune per la carità

Pubblicato il 14-04-2023

di Chiara Vitali

Condividere la vita di tutti i giorni, esserci gli uni per gli altri, non avere paura di aggiungere un posto a tavola.
A Milano e provincia, decine di giovani hanno scelto queste azioni come base per la loro quotidianità. Dividono infatti alcuni appartamenti messi a disposizione della diocesi di Milano per il progetto Vita comune per la carità, in gruppi da tre, quattro o più. «Ciascuno di noi continua a svolgere il suo lavoro – spiega Greta Piruffo, 27 anni, che vive con cinque coinquilini –. Quando torniamo a casa però teniamo uno stile di fraternità, curiamo momenti di preghiera e riflessione tra noi. Nel tempo libero ciascuno è impegnato in attività di volontariato e una volta a settimana invitiamo a cena il sacerdote che ci sta accompagnando in questo percorso».

I giovani che partecipano al progetto solitamente non si conoscono prima di diventare coinquilini, sottolinea Greta, «condividere spazio e tempo è bellissimo e anche faticoso, ci spinge ad ampliare il nostro sguardo e a non essere ripiegati su noi stessi. Per me è l’occasione di vedermi con occhi nuovi».

La diocesi di Milano propone questo progetto da alcuni anni e i ragazzi e le ragazze che aderiscono sono sempre più numerosi. Il tempo minimo di convivenza è un mese, ma spesso gli stessi giovani chiedono di prolungare l’esperienza fino anche a un anno. Le attività di volontariato previste si svolgono in realtà del territorio e diventano un modo per conoscere meglio il tessuto sociale in cui si è inseriti.
«Io sto facendo la guida in alcune chiese di Milano, è l’occasione per incontrare tante persone e ascoltare anche le loro storie» spiega ancora Piruffo.

I giovani che partecipano a Vita comune per la carità si augurano che altri coetanei possano vivere un’esperienza come la loro, potenzialmente replicabile in qualsiasi città. «È uno stile che permette di vivere a pieno e non solo in superficie » conclude Greta.
 

Chiara Vitali
NP gennaio 2023

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