SOS farmaci

Pubblicato il 19-07-2023

di Valentina Turinetto

Negli ultimi mesi a molti di noi è capitato di andare in farmacia per acquistare un farmaco di comune utilizzo e ricevere come risposta che «attualmente non è disponibile».

A partire dalla scorsa primavera la Federazione dell’Ordine dei Farmacisti Italiani (FOFI) ha segnalato l’indisponibilità di alcuni farmaci antinfiammatori. Da un anno a questa parte, in particolare nel periodo invernale, caratterizzato dai picchi di influenza stagionale e da una presenza ancora significativa del Covid, la situazione non è migliorata. In base ai report dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), in Italia i medicinali che scarseggiano sono circa 3.200. Di questi, circa la metà sono medicine di cui è cessata la commercializzazione e per cui si possono trovare dei prodotti equivalenti che le sostituiscono; la restante parte invece si riferisce proprio a farmaci che scarseggiano, per cui non è possibile trovare un prodotto che li sostituisca. Sono presenti farmaci appartenenti a tutte le categorie, dai comuni antinfiammatori o antibiotici, a farmaci per il sistema nervoso, compresi i prodotti per l’epilessia o il Parkinson, farmaci per il sistema cardiocircolatorio, come i trombolitici, e antitumorali.

La situazione che viviamo nel nostro Paese non è isolata; infatti, la carenza di medicinali sta colpendo tutta l’Europa. Le difficoltà di approvvigionamento delle farmacie dipendono da molte ragioni, che possono interferire in vario modo sulla complessa filiera di produzione dei farmaci. Ciò che influisce maggiormente sulle difficoltà attuali è la delocalizzazione nella produzione dei principi attivi, che rende le aziende dipendenti dai fornitori esteri: l’80% dei principi attivi usati nell’Unione Europea è prodotto fuori dal continente, prevalentemente in Cina, e circa il 40% dei medicinali viene importato. A questo si aggiunge la carenza di alcune materie prime come l’alluminio, importante per la realizzazione dei blister. Infine, l’aumento dei costi del carburante ha determinato anche una minore frequenza di consegna del materiale.

La situazione è certamente problematica, soprattutto per quei farmaci per cui non è possibile trovare soluzioni alternative e che trattano delle patologie importanti, come un tumore o le crisi epilettiche. I vari Paesi stanno sperimentando soluzioni alternative. Sia in Francia che in Svizzera i farmacisti sono stati autorizzati a preparare prodotti galenici (farmaci preparati da un farmacista in laboratorio). Anche in Italia le farmacie sono state sollecitate ad attivarsi per avere tutti gli strumenti necessari per realizzare prodotti galenici. In Germania è stato addirittura proposto di creare una sorta di mercatino attraverso cui i privati cittadini possono mettere a disposizione dei farmaci inutilizzati in loro possesso.

Nel frattempo, l’Unione Europea dovrà lavorare per rafforzare la propria produzione di farmaci, con un conseguente aumento dei prezzi. La loro criticità ci tocca da vicino e ci fa sperimentare concretamente che la globalizzazione dell’economia può essere messa facilmente in difficoltà. Certamente un’ulteriore occasione per ripensare i n termini nuovi l’economia, senza mai dimenticare solidarietà e umanità, perché la salute è un diritto di tutti!


Valentina Turinetto
NP aprile 2023

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