Preghiera e Parola

Pubblicato il 25-06-2023

di Cesare Falletti

Con la Sacrosantum Concilium la liturgia avvicina i credenti alla Scrittura e favorisce la preghiera comunitaria e personale

Ciò che è importante è stato il fatto che chi “continuava a partecipare” riceveva un grande aiuto per essere nutrito e rinforzato da questa liturgia rivista e rinnovata e più vicina ai fedeli

Uno dei documenti che hanno più segnato la novità e la riforma del Concilio Vaticano II è, senza dubbio, quello sulla liturgia. Forse non è il più importante, ma è quello che ha più toccato la sensibilità, le abitudini e la spiritualità dei fedeli. Per questo il documento chiamato Sacrosantum Concilium, il primo varato dall’assemblea conciliare, è stato sia il più contestato che quello accolto con più entusiasmo.

Le riforme sono state tantissime e – come quella dell’introduzione delle lingue parlate dai differenti popoli invece del latino come unica lingua possibile per le celebrazioni liturgiche di ogni genere nella liturgia della Chiesa occidentalele – hanno suscitato grandi dibattiti e, purtroppo, divisioni nel seno della Chiesa. Hanno però dato ai fedeli della Chiesa cattolica un nuovo senso della partecipazione attiva e viva alla liturgia; questa è diventata fonte di preghiera comune, mentre prima era considerata come una serie di riti riguardanti i soli celebranti, mentre durante le celebrazioni i fedeli erano invitati a unirsi con una preghiera personale. La riforma era attesa; l’evoluzione della società, l’abbandono della partecipazione alle funzioni religiose cominciava a farsi sentire e ciò che è importante è stato il fatto che chi “continuava a partecipare” riceveva un grande aiuto per essere nutrito e rinforzato da questa liturgia rivista e rinnovata e più vicina ai fedeli. Si chiedeva a tutti di unirsi a Cristo nell’offerta al Padre e tutti prendevano coscienza che venivano offerti sull’altare dallo Spirito Santo.

Essendo in tempo di quaresima, voglio prendere come esempio ciò che il nostro documento dice di questo importante tempo liturgico. Il paragrafo 109 dice: «Il duplice carattere della quaresima, il quale, soprattutto mediante il ricordo o la preparazione al battesimo e mediante la penitenza, invita i fedeli all'ascolto più frequente della parola di Dio e alla preghiera e li dispone così a celebrare il mistero pasquale, sia posto in maggior evidenza tanto nella liturgia quanto nella catechesi liturgica».

La Quaresima (ora con la Q maiuscola), dall’essere un tempo soprattutto penitenziale e ascetico, ha ritrovato il suo carattere pasquale. La Pasqua è il centro e la sorgente di tutta la liturgia e di tutta la vita della Chiesa e la quaresima, come tempo di preparazione alla Pasqua, ritrova il suo ruolo di preparazione al battesimo o al rinnovamento degli impegni battesimali nella notte santa, la grande veglia pasquale, di tempo di conversione e della vita nuova del cristiano, datagli dalla risurrezione di Cristo. L’aspetto ascetico passa in secondo piano, mentre quello della conversione di vita per essere creature nuove e libere nel Risorto dà il senso a questo lungo tempo di preparazione, che troverà il suo parallelo nei 50 giorni post-pasquali fino alla Pentecoste.

La quaresima diventa anche un tempo di catechesi più particolare, sia attraverso una lettura più approfondita della Scrittura, in comune o da soli, sia attraverso il ricordo e la spiegazione dei riti pasquali, in particolare il battesimo e l'eucaristia. L’esortazione alla vita cristiana non si limita quindi alle sole esortazioni morali, ben necessarie, ma anche a una conoscenza teologica di ciò che vuol dire essere cristiani. Questo non è l’unico tempo per farlo, ma abbiamo tutti bisogno di tempi più forti che ci spronino a una vita più coerente con la nostra fede.

La quaresima è quindi un tempo in cui il cristiano è chiamato a una carità più generosa e a una condivisione con i più poveri, come anche un invito a «giungere con cuore elevato e liberato alla gioia della domenica di risurrezione». La nota della gioia non è una decorazione del linguaggio, ma un sottolineare un elemento essenziale della vita cristiana.

Cesare Falletti

NP Marzo 2023

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