Mettiti nelle mie scarpe

Pubblicato il 26-03-2022

di Chiara Vitali

A fine settembre è spuntata a Milano una grande scatola di scarpe. Su una delle sue pareti c'è scritto: «Non giudicare un uomo fino a che non cammini per due lune nei suoi mocassini». Dentro si trovano 21 paia di scarpe e ognuna appartiene ad una persona che ha voluto donare la sua storia al progetto. Chiunque può entrare nella scatola, mettere ai piedi le calzature di un altro e, mentre cammina, ascoltare la sua voce con le cuffie. Il progetto si chiama Mettiti nelle mie scarpe e con 21 podcast rende vicine storie che spesso si percepiscono lontane. Come quella di Paolino, che a 18 anni legge sulla sua cartella clinica la parola “irrecuperabile” per i danni che l'eroina ha fatto al suo corpo. Per un lungo tempo entra ed esce dal carcere, fino alla decisione finale: mettere le siringhe in un cassetto e non toccarle più. Le scarpe di Viktoria raccontano invece di un viaggio senza ritorno dall'Ucraina all'Italia e della difficile ricerca di un lavoro. Oggi fa l'assistente familiare ed entra nella sfera più personale delle persone che segue e che si affidano totalmente a lei. E così via, si ascoltano le storie di Manlio, Shaza, Valentina, Mona, Sofy. Fuori dalla scatola, su alcuni post-it, tanti hanno raccontato le loro impressioni dopo l'esperienza. «È come se io e Dianne fossimo già un po' amiche. Vorrei abbracciarla» scrive qualcuno. «Ho ascoltato e sperimentato l'amore immenso che una mamma può avere per il proprio figlio» segna qualcun'altro. L'opera è stata promossa in Italia dalla Fondazione Empatia e riproduce il lavoro dell'artista inglese Clare Patey (direttrice dell'Empathy Museum inglese). L'installazione a Milano si è conclusa, ma altre iniziativa simili verranno proposte nel futuro. «C'è chi riesce ad immedesimarsi nella storia che ascolta e nella fatica che viene raccontata» spiega Petra Mazzetti, presidente della Fondazione Empatia. E spunta una domanda: «Quanto sarebbe meglio se tutta la mia fatica la capissero gli altri e io capissi di più la loro?».


Chiara Vitali
NP dicembre 2021

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