Diamo voce all’Africa

Pubblicato il 23-02-2023

di Paolo Lambruschi

L’impegno per la pace è un servizio a tutto il pianeta

Diamo voce all'Africa. A partire da papa Francesco e proseguendo per le ONG grandi e piccole, è il grido inascoltato che ripetono le associazioni, i volontari, gli studiosi, chi ha legami più o meno profondi con il continente del nostro destino. Purtroppo, ne parlano pochissimo i media e quindi la politica mentre l'opinione pubblica italiana è disinformata. Cosa dobbiamo dire e sapere dell'Africa che dal Mediterraneo al Sudafrica è un mondo variegato, un campionario di culture e biodiversità? Anzitutto conoscere i tratti comuni della sofferenza.

Stiamo attraversando una tempesta perfetta dal punto di vista sociale, delle guerre, della pandemia e dei mutamenti climatici. Secondo l'UNICEF 150 milioni di bambini in aree come il Corno d'Africa e il Sahel, che sono state particolarmente colpite, soffrono di povertà estrema, malnutrizione, malattie e in tutto il pianeta le cifre stanno aumentando a ritmi vertiginosi. Su due miliardi di bambini al mondo, oggi la metà vive in 33 Paesi ad alto rischio climatico, ovvero desertificazione e alluvioni che generano carestie. Le conseguenze sui più fragili sono aumento delle malattie, la malnutrizione, l’abbandono della scuola – e per molti significa dire addio all'unico pasto giornaliero – la migrazione forzata spesso in aree vicine in campi per sfollati.

Nel Corno d'Africa la situazione è ancor più grave per il trentennale conflitto civile in Somalia, dove il governo centrale ha ingaggiato una lotta dura con i terroristi jihadisti di al Shabaab che rispondono con sanguinosi attentati che non risparmiano i civili. In nord Etiopia, dopo due anni, si è finalmente concluso, con la firma di una tregua a Pretoria lo scorso 2 novembre, il conflitto fratricida in Tigray tra governo federale, gli alleati eritrei e le autorità regionali tigrine. È stato definito il più grosso conflitto in corso con decine, centinaia di migliaia di morti – probabilmente mezzo milione secondo il Senato statunitense – tra vittime degli scontri e morti per il blocco degli aiuti umanitari effettuato dal governo di Addis Abeba. Ma non dimentichiamo le situazioni di conflitto in mezza Nigeria a causa dei jihadisti di Boko Haram, le guerre tra bande in Congo per il possesso delle preziosissime terre rare, in Camerun per la secessione della popolazione anglofona, in Repubblica Centrafricana dove i russi vogliono sostituirsi ai francesi come potenza dominante e in Mozambico dove i jihadisti vogliono accaparrarsi i giacimenti petroliferi. Senza contare che l’invasione russa ha spostato gli aiuti umanitari internazionali in Ucraina a scapito dell'Africa, dove la penuria di grano, fertilizzanti e carburanti ha fatto schizzare i prezzi di acqua, cibo e benzina alle stelle rendendo ancor più instabili i Paesi nordafricani, il Sudan e il Ciad. Più in generale i flagelli africani sono la corruzione delle élite politiche e della burocrazia e la maledizione delle risorse, per la quale il Paese che ha avuto in dono una o più ricchezze nel sotto o nel sopra suolo sarà predato. E se i vecchi predatori eravamo noi europei colonialisti e gli Usa, nel ventunesimo secolo siamo stati in parte scalzati da Cina, Russia, Turchia e Paesi del Golfo Le guerre africane dimenticate si combattono soprattutto con le armi di queste potenze non africane e la fame di energia e materie prime potrebbe scatenare qui la prossima guerra.

Il quadro geopolitico è complicato ed è in continuo mutamento mettendo in difficoltà la diplomazia. Eppure, proprio in Sudafrica, è arrivata in maniera insperata la firma per la tregua in Etiopia su pressioni fortissime dell'Unione africana, USA e Unione europea. Trattare si può e si deve. Sempre. Chi ama la pace oggi vinca l'afrofobia, ascolti e inizi a interessarsi di questo immenso continente. Il più giovane e il più ricco della terra. Chi ama la pace sta con l'Africa.

L’invasione russa ha spostato gli aiuti umanitari internazionali in Ucraina a scapito dell'Africa, dove la penuria di grano, fertilizzanti e carburanti ha fatto schizzare i prezzi di acqua, cibo e benzina alle stelle

Paolo Lambruschi

NP Dicembre 2022

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