Band in controluce - Boston

Pubblicato il 22-09-2011

di Andrea Gotico


17 milioni di copie per un disco registrato da turnisti. È la favola di Cenerentola? No, è la storia di un gruppo nato quando era ancora la qualità a fare la differenza.


... Gianni Giletti

 

Una delle band più singolari degli ultimi 30 anni sono stati sicuramente i Boston, che devono quasi tutto al loro leader Tom Scholz, chitarrista, laureato al M.I.T. che a tempo perso produce demo nel suo studio casalingo.
I provini vengo rifiutati da diverse etichette, finché verso la metà degli anni '70 la Epic se li aggiudica e costruisce attorno a queste tracce un gruppo vero e proprio, recuperato fra turnisti dignitosi e niente di più. Dal coscienzioso lavoro in studio compiuto da Scholz stesso, esce nel 1976 Boston (non molta fantasia né nel titolo del disco, né nel nome della band) che in poche settimane vende “solo” sei milioni di dischi e il cui singolo More than feeling resta qualche mese in classifica !
Oggi queste cose succedono sempre di meno, o meglio, succedono solo se hai dietro le spalle una cosiddetta major, ovverossia una delle maggiori etichette discografiche mondiali, che per lanciare una star spende milioni di dollari soprattutto in pubblicità e distribuzione. Ma negli anni 60 e 70 un certo numero di artisti sono diventati rockstar solo perché erano al punto giusto nel momento giusto.
Per tornare ai Boston, in effetti ancora oggi il disco suona molto accattivante: grande chitarra solista, con un timbro che non si fa dimenticare, hard/rock/pop di classe, sezione ritmica che picchia duro, cantante con corde vocali di ghisa, tastiere di stampo “progressive”, il tutto reso compatto da un mixaggio in studio che per quei tempi era avveniristico.
In una parola, la band – trovatasi quasi per caso – aveva fatto il botto: a tutt'oggi circolano ben 17 milioni di copie di questo disco! Il difficile comincia dopo.
Dal vivo la band risulta inesperta e deludente, così le insistenze dei discografici costringono Scholz – perfezionista fin eccessivo – a far uscire controvoglia un secondo album che vede la luce due anni dopo - Don't look back - che continua sullo stesso binario del disco precedente ma suona un po' meno convincente. Nonostante tutto, anche questo disco stravende ma segna in qualche modo la fine della band.
Infatti i Boston si separano e tornano nel dimenticatoio... fino a quando nel 1986 Scholz torna a farsi vivo con Third stage, sicuramente il lavoro meno ispirato del gruppo, ma il loro nome non è stato dimenticato e anche questo disco diventa un successo.
Anche negli anni 90 esce un disco di questa band - Walk on - ma ormai si tratta solo più di un'operazione commerciale senza valore artistico.

Discografia.

Boston (1976)
Don't look back (1978)
Third stage (1986)
Walk on (1994)
Greatest Hits (1997)


Gianni Giletti

 

 

 

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