Al proprio posto

Pubblicato il 07-01-2024

di Andrea Gotico

Mi è capitato di recente di assistere a questa scena. Padre e figlia sul bus: «Papà, secondo me dovresti essere meno severo con tuo figlio». Il padre lentamente si gira e, fulminandola con lo sguardo, le dice: «Tu stai al tuo posto! Fai la figlia che io faccio il padre».
Questo rapido scambio di battute ha fatto sorgere in me una riflessione un po’ strampalata. Dire a una persona di stare al proprio posto ha sempre avuto una connotazione molto negativa: spesso, in molte culture, gli uomini lo fanno con le donne, e “quel posto” è un luogo dove stare sottomesse, zitte, mute e rassegnate.

Per molti uomini stare sopra è una posizione atavicamente più rassicurante, e sono convinti che quello sia il posto che gli compete. Ma credo che il “nostro posto” non centri niente né con le logiche di genere, né con i modelli che la società vorrebbe imporci.
Al contrario sono convinto che saper stare al proprio posto significhi essere veramente liberi. Quel posto è il luogo dove una donna potrà sentirsi bene facendo «solamente» la mamma, mentre il mondo sembrerebbe dirgli che è un po’ riduttivo e retrogrado fare «solo» quello.

Io ho ancora stampato in fronte il segno del matterello che mi lanciò mia nonna quando le dissi: «Ma tu fai solo la nonna?». Quel posto è il luogo dove un uomo ha solo 45 follower e campa con uno stipendio da fame, la sua vita ha un impatto solamente sulla gente che incontra faccia a faccia, però è felice del provare a essere semplicemente una brava persona. In un giorno di dubbi chiesi a mio nonno: «Quale il mio posto nel mondo?» E lui mi rispose: «Caro ragazzo il posto di ognuno, è là dove non ci si deve difendere da nessuno, ed è il logo dove esisti anche se nessuno ti vede». Ecco! In questo senso auguro a tutti noi, di trovare il proprio posto!


Andrea Gotico
NP dicembre 2023

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