Sorgente di vita

Pubblicato il 03-10-2022

di Chiara Dal Corso

La Madre di Dio, con il Bambino Gesù in grembo all’interno di una grande vasca di tipo battesimale

Maria “Sorgente di Vita” è un'icona molto amata anche dai contemporanei, sembra un po’ curiosa, ma in realtà ha un significato davvero profondo. Il titolo corrisponde a una festa liturgica ortodossa che ricorre il primo venerdì dopo la Pasqua. Questo modello iconografico nasce intorno al XVI secolo da un’invocazione mariana molto antica e la cui storia è legata a un santuario mariano costruito (e poi ricostruito) nel V-VI sec. a Costantinopoli e ancora oggi esistente.

La tradizione narra l’origine del santuario come una piccola chiesetta edificata in onore della Madre di Dio dall’imperatore Leone I in seguito alla sua scoperta di una sorgente d’acqua miracolosa proprio vicino alla capitale dell’impero. Egli le dà il nome greco di Zoodochos Pege ossia "Sorgente di Vita". L’imperatore che gli succedette, Giustiniano, la trasformò poi in una grande basilica, con monastero annesso.

Da allora fu meta di pellegrinaggi per moltissimi fedeli, tra cui gli stessi imperatori e luogo di molti miracoli di guarigione. Con la conquista della capitale da parte dei turchi musulmani nel 1453, numerose chiese, monasteri e conventi furono saccheggiati insieme a case e palazzi, e l’unico santuario mariano rimasto fu proprio questo, nonostante difficoltà e ricostruzioni.

Ancora oggi sono numerosi i pellegrini, anche malati, che vi si recano, tanto che viene chiamato la "Lourdes dei Bizantini”.

Il modello iconografico che nasce da questo santuario – prima in forma di affresco sulle pareti e successivamente come icona da portare a casa per i pellegrini – è del XVI secolo e raffigura la Madre di Dio con il Bambino Gesù in grembo, con le braccia aperte secondo il modello dell’orante oppure nella versione dell’odighitria (colei che indica la via). Entrambi sono all’interno di una grande vasca di una fontana di quelle di tipo battesimale (che spesso ha la forma di calice eucaristico), da cui sgorgano due o più getti di acqua che cadono nella vasca sottostante. A questa fontana attingono acqua per dissetarsi e per essere guarite persone diverse che rappresentano tutta l’umanità: imperatori e principesse, nobili, poveri, mamme con bambini, storpi, paralitici e spesso anche un sacerdote con un indemoniato che viene liberato.

Ma questa icona non è solo descrittiva del luogo in cui nasce: ha un grande significato teologico chiuso dentro il suo nome. E trova numerosissimi riferimenti nella sacra scrittura. Faremo solo qualche esempio. Certo che la prima e unica sorgente di vita, come recitano i salmi: «è in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce» (Sal 35,10), è Dio, in Cristo, come dice lui stesso alla samaritana (Gv 4, 4-42). Ma non solo, infatti nello stesso dialogo aggiunge: «l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna».

E chi più della Madre ha attinto all’acqua del Figlio, ha ascoltato la sua parola, si è nutrita ed ha vissuto della volontà del Padre come il Figlio? Colei che si è definita “la serva del Signore”, Maria, l’obbedientissima, l’immacolata, che ha fatto di tutta la sua vita un dono completo a Dio, che per amore gli è diventata madre, inseparabile nel cuore. Lei che ancor prima di essere madre di Dio viene riconosciuta dall’angelo come “piena di grazia” cioè piena dei suoi doni e che alla fine della vita viene assunta in cielo, come prima creatura che abbia mai raggiunto la pienezza della creazione dall’inizio dei tempi. Lei, la Madre di Dio, lei che genera il Cristo, che si fa grembo per accoglierlo e per donarlo al mondo, è lei per noi la sorgente di Colui che è la vera vita degli uomini. Perchè attraverso di lei la Vita, Cristo, viene data agli uomini. Non solo nella sua nascita, ma da quando il Figlio sulla croce le ha affidato tutti i suoi figli, lei ha ac-colto e continua ancora oggi il suo compito di madre: attraverso di lei noi possiamo incontrare Cristo, dissetarci di lui, perché così lui ha voluto. La madre di Dio è diventata madre di tutta l’umanità, e sempre insieme al Figlio accoglie, nutre, guida, fortifica tutti coloro che le si rivolgono, con l’unico intento di portarli tutti a Gesù, e far crescere lui in loro.

Chiara Dal Corso

NP Maggio 2022

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