Rete di salvataggio
Pubblicato il 06-07-2021
Anche per i progetti scolastici e di crescita umana – che promuoviamo in Vietnam e Cambogia assieme alle suore FMA per consentire l'accesso alla scuola di ragazzi e ragazze – l'emergenza sanitaria, anche lì, ha fatto esplodere le grandi contraddizioni di società dove, tra diseguaglianza e esclusione sociale, è sempre la miseria la più grave minaccia per la salute. Sia in Vietnam che in Cambogia, si sono alternati periodi di emergenza più o meno acuti. La situazione sanitaria però è forse la meno grave.
Il Vietnam è ormai un sito produttivo competitivo rispetto alla Cina per un costo del lavoro ancora inferiore; anche nel 2020, primari investitori internazionali e anche cinesi, vi hanno spostato fabbriche per l'esportazione. Chiuse però, non appena il calo della domanda estera e le difficoltà al commercio hanno colpito i volumi di produzione. Le famiglie che "alla giornata" vivono appena, come i braccianti, gli operai generici, gli impiegati in lavori saltuari, si sono trovati improvvisamente senza lavoro e senza denaro. Le scuole sono state chiuse nei primi mesi dell'epidemia; poi riaperte, con molte precauzioni. In questo scenario di crisi, una scuola chiusa per molti può poi esserlo per sempre: strada in discesa per un futuro di miseria. Come racconta suor Elena Miravalle, la risposta è stata la rete di comunità solidale che si è costruita negli anni. «Allora si è concretizzata la carità. Le parrocchie ancora adesso distribuiscono un pasto al giorno. Abbiamo portato aiuti a 1.500 famiglie, le più svantaggiate, quelle che abitano le baracche ai margini del fiume, i gruppi etnici delle periferie. Tra queste famiglie c'erano anche i "vostri" ragazzi. Per molti di loro restare senza scuola è stato un trauma, allora le suore hanno "inventato"… Hanno radunato piccoli gruppetti di alunni per lezioni saltuarie, secondo le possibilità. Hanno invitato studenti delle classi superiori a prendersi cura di bambini delle classi inferiori, dando lezioni specie la domenica, poiché le piccole chiese lontane dalla città non sono state chiuse del tutto. Ora che si sono riaperte le scuole, l'impegno è di portare gli alunni a ricuperare il tempo perduto, a prepararsi agli esami…». I ragazzi/e sostenuti agli studi sono come sempre molto responsabili. Alcuni sono giunti alla fine del loro ciclo, trovando lavoro. Qualche famiglia ha minore necessità di aiuto, e spontaneamente lo lascia ad altre, che non mancano mai.
In Cambogia, la brusca chiusura dei circuiti turistici si è rapidamente unita al blocco delle attività produttive per l'esportazione, facendo mancare quelle che erano fonti di sostentamento per molta gente. La sfida è stata mantenere il servizio della Scuola Professionale pronto per la ripresa oggi e aiutare le 160 giovani che lo frequentano, le loro povere famiglie, e altre ancora, nel tempo della chiusura. Il progetto degli "oratori di strada" che sosteniamo, una esperienza nuova dove le studentesse della Scuola Professionale delle suore offrono il loro servizio alla comunità nel territorio animando attività educative partecipate per gruppi di bambini e ragazzi nelle periferie, circa 600, ha dovuto confrontarsi con le limitazioni della pandemia. Il Paese oggi si è ancora di più impoverito, i programmi di sostegno scolastico e azione nelle periferie sono e saranno, se possibile, ancora più importanti. L'amore trova la sua strada, vivendo incontri, e trasformandoli in relazioni, in vita.
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Mauro Palombo
NP marzo 2021