Racconti “normali” da Basilan (Filippine)

Pubblicato il 29-02-2024

di Mauro Palombo

«Tutto è tornato normale » è l’incipit sereno del racconto delle attività 2023 dei padri clarettiani della missione nell’isola di Basilan. Missione tra i “nomadi del mare”, i Samal-Bajau, avviata più di vent’anni fa dall’amico don Renato Rosso assieme al Sermig, che da allora la sostiene, collaborando in particolare a definire progetti per migliorare il precario reddito della pesca. In particolare per le tante famiglie nella zona di Pangasaan, sulla costa occidentale, remota e, fino a poco fa, isolata via terra.

“Normale” vuol dire innanzitutto come prima della pandemia. Non grave l’impatto sanitario, ma grande la paura nelle comunità che le ha spinte a isolarsi e ha causato una pesante stagnazione negli scambi commerciali.

“Normale” significa poi come prima del conflitto che in tutto il sud delle Filippine, per lunghi anni ha causato morti, distruzione,  insicurezza, e isolamento delle comunità disperse nel territorio: i bambini, se riuscivano, andavano a scuola tra molti rischi, i pescatori rischiavano di essere attaccati, gli operatori della missione non riuscivano a recarsi dai Bajau, alcuni vennero rapiti.

L’autonomia concessa dal governo filippino alle genti del sud, prevalentemente musulmani nonostante i forti insediamenti dal nord di abitanti cristiani, aveva fatto cessare il conflitto su vasta scala. Altri anni poi per fermare il banditismo. L’odio insensato è ancora in agguato: tuttora qualche nucleo di fanatici attua sporadici attentati nelle chiese.

Solo a partire dalla pace vera tutto è possibile, qui a Basilan, come ovunque. E lo sviluppo necessita proprio di poter attuare iniziative con costanza e continuità, per generare il cambiamento e offrire nuova vita nelle comunità.

La buona notizia è che per i Bajau mandare a scuola i bimbi è diventato normale: scuola che è sempre la chiave di un futuro. Tutto l’anno i bambini hanno potuto andare in presenza nelle pre-scuole a prepararsi per la scuola pubblica; e nei doposcuola che li aiutano in un impegno sfidante per loro, anche con pasti nutrienti. Le barche li portano dagli insediamenti costieri su palafitte, e poi sugli scuolabus, in cui viaggiano in sicurezza. Possono venire negli insediamenti gli operatori per la formazione serale degli adulti nei centri comunitari via via realizzati, per programmi sanitari e di educazione all’igiene…

I pescatori escono in mare, non troppo al largo per non incontrare pirati; diversi Bajau oggi lavorano anche su imbarcazioni più grandi, sfruttando le loro capacità. Funzionano a pieno ritmo i servizi a supporto della pesca: il centro di acquisto del loro pesce – che alimenta le scuole dei clarettiani – a prezzo e peso giusti, il microcredito a fondo rotativo per le famiglie che ne necessitano per lenze, ami, gli essiccatoi installati nei villaggi per conservazione e vendita del pescato, la piccola cooperativa dove si riforniscono in termini solidali. E ancora, il ricco artigianato dei molti oggetti realizzati dalle donne che coltivano e poi intrecciano fibre vegetali. Si aggiungeranno ora progetti di allevamenti suini e avicoli, a sostegno della missione.

Più di vent’anni di sostegno a un impegno costante, in ogni condizione, hanno portato a una svolta stabile, un impatto strutturale, un cambiamento durevole; al coinvolgimento anche di entità locali, potenziando ancora le iniziative, e contribuendo a farne avanzare l’autonomia. Ancora molto il cammino per una piena integrazione di queste comunità, ma la strada è tracciata e si è rivelata ben praticabile!

Mauro Palombo

NP Gennaio 2024

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