Sempre più capaci

Pubblicato il 28-12-2023

di Mauro Palombo

L’aumento dei prezzi dei mangimi in Tanzania ha spinto le comunità locali a percorrere strade nuove

Il mondo è ormai pienamente interconnesso. Nessuno escluso, neppure i luoghi più esotici e remoti. Ciò ha permesso anche laggiù di diffondere innovazione, cogliere qualche nuova opportunità. Ma anche, ora con preoccupante frequenza, di mettere a dura prova chi già è “normalmente” in condizioni di grave povertà, per le ripercussioni di guerra, crisi climatiche, interruzioni delle catene commerciali della fornitura di alimenti, e speculazione sempre pronta a infiammarsi.

Mkiu, centro sud del Tanzania, non fa quindi eccezione. In anni di duro lavoro, presso la parrocchia si è sviluppato un grande centro agricolo e artigianale che produce molti alimenti diversi, dà lavoro, sostiene coi suoi ricavi i servizi per la gente, ed è occasione di formazione per tanti giovani che vi apprendono tecniche che poi diffondono nelle loro famiglie, migliorandone la vita e scongiurando l’emigrazione.

Ma gli equilibri virtuosi, faticosamente raggiunti, vengono a volte improvvisamente compromessi. Gli allevamenti, in particolare quelli di galline e di pesci, sono stati pesantemente colpiti – come quelli di tutto il resto del mondo – da prezzi dei mangimi dal 2022, follemente schizzati in alto, sia per la loro componente di materie prime, che di additivi proteici.

Qui come ovunque, gli allevatori, specie i piccoli, si sono ritrovati a lavorare in perdita. La disponibilità di mangimi che prima aveva permesso una crescita rapida dei capi allevati, e di collocarli sul mercato a prezzi accessibili, trasformata ora in boomerang, determinando piuttosto una contrazione dei capi: meno uova, meno pollame, meno pesce… i costi sono una variabile, ma non i prezzi di vendita, atteso il limitato potere d’acquisto della gente. Nei progetti che promuoviamo, siamo ben consapevoli che la loro sostenibilità dipende da una reale crescita di capacità. Il che, accanto a indispensabili risorse economiche, si nutre innanzitutto di competenze, conoscenze tecniche, professionalità, organizzate e condivise gratuitamente.

Lo sviluppo del Centro Agricolo di Mkiu è stato improntato sul creare passo passo condizioni di autonomia. La sfida di non poter più praticamente utilizzare mangimi, ha spinto a rispondere dando rapidamente priorità a un già immaginato progetto di autoproduzione di quanto necessario per l’alimentazione degli allevamenti. Il che richiede alcune risorse, ma soprattutto si vale della condivisione da parte di amici agronomi di conoscenze e esperienze.

Porzioni di terreno sono quindi state dedicate a coltivare erbaggi, erba medica, canna da zucchero; da mescolare assieme a crusche dei cereali, e altro. La componente più importante – e di gran lunga più costosa – è poi quella proteica, decisiva per ottenere crescita più veloce, e benessere animale. Proteine vegetali: ad esempio quelle della lemna e dell’azolla, minuscole piante che vengono coltivate in piccole vasche. Proteine animali: vermi – allevabili semplicemente, in strutture che sfruttano una limitata quantità di superficie; e larve di mosca – le black soldier fly, che non sono veicoli di trasmissione di patogeni. A servizio della produzione sarà un piccolo sistema di irrigazione, per garantire efficienza a tutto il processo. Ovviamente, lo sviluppo nel centro agricolo e artigianale di nuove capacità diventa subito il presupposto per diffonderle, in particolare attraverso i giovani che vengono a formarsi. Perché la sostenibilità sia per tutti il risultato.

Mauro Palombo

NP Novembre 2023

 

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