Relazioni in pericolo

Pubblicato il 19-05-2022

di Pierluigi Conzo

L'impatto di internet sulle nostre società:

sempre connessi ma davvero vicini?

Una delle dimensioni più salienti su cui internet ha avuto un ruolo determinate è la partecipazione politica. Secondo alcuni studi, l’avvento dell’ADSL sembra aver ridotto l'affluenza alle urne e più in generale la partecipazione politica dei cittadini. Recentemente però, l'avvento dei social media ha innescato un rinnovato interesse per la cosa pubblica, incoraggiando forme più dirette di partecipazione politica.

Tra gli effetti negativi dello sviluppo di internet vi è, secondo altri studi, l’uso strategico di tali piattaforme per diffondere disinformazione politica, aumentare la polarizzazione delle opinioni, erodere la fiducia interpersonale, incoraggiare i crimini ispirati dall'odio contro minoranze etniche e religiose.

Qual è, invece, l’effetto dell’espansione di internet sulle nostre relazioni sociali? Una risposta a questa domanda ci viene fornita da un articolo recentemente pubblicato da alcuni colleghi su una prestigiosa rivista scientifica di economia.

Il tema, in effetti, non è nuovo. Già alla fine del secolo scorso, nel suo famoso saggio Bowling Alone, il politologo americano Putnam metteva in luce il declino dell'impegno civico e della fiducia a partire dagli anni '60 negli Stati Uniti, con una forte accelerazione negli anni '90. L'autore suggeriva che l'intrattenimento domestico come la televisione, i lettori VHS e i videogiochi avessero sostituito le attività relazionali condotte dalle persone nel proprio tempo libero.

Se già la televisione, mezzo di comunicazione di massa per lo più unidirezionale, può avere questi effetti, la diffusione di internet a banda larga, che fornisce contenuti on-demand e consente la comunicazione interattiva, potrebbe spiazzare l'interazione face-to-face tra le persone in modo ancora più preponderante.

Per studiare l’effetto della diffusione della broadband sul capitale sociale, gli autori utilizzano dati longitudinali (cioè osservazioni ripetute nel tempo) e georeferenziati delle famiglie inglesi tra il 1997 e il 2017. Tali dati sono poi uniti alla distanza dalla centrale di rete presente nella loro area di residenza: in passato, chi viveva più vicino alla centrale di rete poteva godere anche di una maggiore velocità di connessione.

Le analisi degli autori mostrano che, dopo l'adozione della banda larga, l'impegno civico e politico ha iniziato a diminuire con la vicinanza alla centrale di rete: l'uso di internet veloce sembra aver sostituito il capitale sociale. L'effetto è considerevole, in quanto, secondo i calcoli degli autori, la vicinanza alla centrale ha ridotto la partecipazione sociale di circa 450mila residenti.

Le organizzazioni che Putnam aveva definito a sostegno dell'azione collettiva, come le associazioni di volontariato, sono quelle che hanno sofferto maggiormente la penetrazione della banda larga. Vivere più in prossimità alle centrali di rete ha causato una riduzione della probabilità di partecipazione a tali organizzazioni di circa l’8%.

Per le organizzazioni che supportano obiettivi redistributivi come i partiti politici, la disponibilità della banda larga ha causato una riduzione della probabilità di partecipazione di circa il 5%. Al contrario, non è stato trovato alcun impatto significativo sui consumi culturali e sulle  relazioni degli intervistati con i propri amici.

Nel complesso, i risultati suggeriscono che, almeno per il Regno Unito, la banda larga sembra aver soppiantato quelle attività orientate al perseguimento del bene comune e all’altruismo, che Putnam definisce "bridging social capital": attività che permettono di costruire ponti con nuove persone. Tale effetto ha però risparmiato le relazioni tra persone che, invece, si conoscono già (amici e parenti), generalmente indicate come "bonding social capital".

Nel contesto attuale, in cui le relazioni sociali face-to-face sono limitate dall’emergenza sanitaria, è naturale chiedersi se internet abbia facilitato o indebolito le attività sociali orientate all’altro.

Mentre attendiamo studi in merito, ci sono buone basi per ipotizzare che internet, e in particolare i social media, ci abbiano uniti – probabilmente perché “tutti nella stessa barca” – ma al tempo stesso anche disuniti perché polarizzati su moltissimi (troppi) argomenti: lockdown, green pass, vaccini... Che ne sarà delle nostre relazioni sociali quando tutto questo sarà finito?

 

Recentemente l'avvento dei social media ha innescato un rinnovato interesse per la cosa pubblica, incoraggiando forme più dirette di partecipazione politica

 

Pierluigi Conzo

NP Febbraio 2022

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