Ogni vita è

Se il mondo in cui viviamo non è ovviamente il migliore possibile, ogni vita è la migliore, come è migliore il nostro mondo: perché è. E ogni vita ha le sue ricchezze, il suo metro, la sua norma, il suo significato interno che è molto maggiore di quello che può apparire. Le differenze fra l’una e l’altra sono sostanzialmente solo esteriori, di piccolissima rilevanza, se si accetta che la storia di un uomo qualsiasi vale la storia di un altro uomo qualsiasi.

Non si tratta di un pensiero negativo o consolatore, di un tentativo di disinteressarsi dei problemi sociali e dell’amore del prossimo. Lo sguardo appannato di un vecchio, allora, o l’incertezza intellettuale di un debole di mente, richiamano un’altra dimensione che forse ci sfugge, non a una mancanza di dimensione.

L’amore per il prossimo si spoglia della commozione, della pura emotività, del rapporto donatore beneficiato, per diventare, anche solo umanamente, un rapporto di parità, fra dignità uguali, fra ricchezze reciproche.

Perché la bellezza, la forza, l’intelligenza sono grandi ricchezze, che si deve cercare di condividere con gli altri: ma anche la debolezza, il lento e faticoso impegno per vivere, la capacità di dare qualcosa anche in situazioni difficili sono ricchezze da spartire, da condividere con altri che non le hanno.

Perché, allora, lottare per lo sviluppo, contro la malattia, contro l’emarginazione? Perché queste sono le ricchezze che taluni hanno, da condividere ma da situare in un quadro più ampio che non dimentichi il valore delle altre.

E così ammirare la varietà degli uomini come si ammira la varietà dei fiori; anche se è giusto cercare nuovi innesti per ammirare nuove rose o per avere a disposizione nuovi cereali, anche se è giusto lavorare per lo sviluppo a favore dei più deboli dovunque.

È affidare il tutto nel mistero della creazione e dell’opera grande e meravigliosa del Dio creatore e del Dio provvidente.

da “Progetto” (ora “NP”), 1991, n. 4

Giorgio Ceragioli
NP febbraio 2022