La regina Ester
Pubblicato il 22-09-2020
Ester, piccola ebrea deportata da Gerusalemme sotto l’invasione di Nabucodonosor. Orfana, adottata dal cugino Mardocheo con il quale vive a Susa, dove il re Assuero va a cercare moglie tra le ragazze del suo regno. Il re è colpito da Ester «donna di presenza bellissima e di aspetto affascinante…(la) amò più di tutte le altre donne… le pose in testa la corona regale e la fece regina» (Ester 2,17). Inizia la “favola” della “cenerentola” presto interrotta dalla perfidia del ministro Amàn che obbliga i sudditi ad inginocchiarsi dinanzi a lui. Mardocheo rifiuta perché “un giudeo” si genuflette solo davanti al suo Dio. Il ministro furioso, convince il re ad emettere un editto per sterminare gli ebrei. È la fine del popolo. Viene chiamata in aiuto Ester, la regina che appare, illuminando la scena fosca di prepotenza e violenza. Ella dovrà informare il re del tradimento ordito alle sue spalle a danno degli ebrei. Dopo una prima esitazione a causa dell’editto che proibisce a tutti di presentarsi al re senza essere chiamati, pena la morte, ella comprende di essere lo strumento del Signore per salvare il suo popolo e obbedisce mentre si affida al braccio potente del Signore. Chiede a tutti i giudei di unirsi a lei nel digiuno e nella penitenza per tre giorni mentre il suo cuore si apre alla supplica verso il Dio dei suoi padri. È la drammatica preghiera di una donna percorsa contemporaneamente dall’ansia e dalla fiducia, dal timore e dalla certezza del sostegno divino. È un inno alla potenza e all’amore misericordioso di Dio di cui trascrivo solo alcune battute: «Mio Signore, nostro re, tu sei l’unico! Vieni in aiuto a me che sono sola e che non ho altro soccorso se non te, perché un grande pericolo mi sovrasta… Ricordati… Salvaci Signore!».
Conclusa la preghiera, Ester si abbiglia con tutto il fasto del suo rango. Divenuta così splendente di bellezza, parte per la sua missione. Il suo viso era gioioso, pervaso d’amore mentre il suo cuore di donna umile e semplice, era stretto dalla paura. Eccola alla presenza del re, che la guardò in un accesso di collera; la regina si sentì svenire e poggiò la testa sull’ancella che l’accompagnava, ma Dio volse a dolcezza lo spirito del re che, fattosi ansioso balzò dal trono, la prese tra le braccia, sostenendola finché non si fu ripresa e le promise di realizzare ogni suo desiderio. Ester intercede per il suo popolo, mentre rivela il piano perverso del ministro Amàn. Egli sarà impiccato proprio sul palo che aveva fatto preparare per Mardocheo e con lui sarà uccisa “tutta la gente armata di qualunque popolo e di qualunque provincia” che avesse tentato di danneggiare il popolo ebreo. Il bene ha trionfato sul male, il “cattivo” è stato impiccato sull’albero preparato per il “buono”. Le sorti sono ribaltate: la verità ha trionfato sulla prepotenza che sembrava inespugnabile grazie ad Ester, modello di fede in Dio e di amore per il suo popolo.
Annamaria Delprete
NP giugno-luglio 2020