I giovani che fanno notizia: si può ripartire da loro

Pubblicato il 16-09-2020

di Chiara Vitali

Don Matteo, curato di Nembro (BG), uno dei paesi in assoluto più col­piti dal coronavirus, riceve a inizio maggio una chiamata particolare. Al di là della cornetta, una voce conosciuta dice «Sono papa France­sco. Non è uno scherzo». Inizia così l’emozionante ringraziamento del papa verso l’impegno della comunità nembrese nel momento di più dura emergen­za sanitaria. La chiamata si conclude con un «Saluta e ringrazia i tuoi ragazzi».

Sin dalle prime settimane di emergenza la comunità si è mobilitata in modo esemplare. «Per prima cosa il sindaco ha chiesto al curato del nostro oratorio di aiutarlo con la distribuzione di volantini informativi e mascherine. Con 50 ragazzi della nostra comunità abbiamo distribuito il materiale in tutte le cassette del paese. Abbiamo portato anche un libretto che racconta il coro­navirus come una fiaba, per i più piccini. Ci siamo attivati: è tanta la voglia di dare una mano» racconta uno dei volontari. Le attività dell’oratorio si sono spostate online: riunioni, momenti di preghiera e condivisione. Uno spazio di aiuto-compiti, che coinvolge solitamente più di 70 ragazzi, è diventato virtuale grazie a due giovani volontarie. E il materiale inviato dagli insegnanti viene stampato e portato a tutti i gli studenti che non hanno a disposizione un computer. Ai più piccoli vengono proposte sfide di circo, magia, cucina, arte, tramite video realizzati dai giovani, diffusi sui canali social e inviati alle famiglie.

Online è la condivisione degli stati d’animo della comunità: lo spazio vir­tuale “liberi pensieri” li raccoglie tutti: video, scritti, disegni. «Non eravamo preparati ma ci siamo trovati ad affrontare una situazione nuova, dramma­tica, imprevedibile. Cosa stiamo imparando da questa situazione? Che idee nascono in noi?». Don Matteo ha visto un grande bene nei suoi ragazzi: «Un impegno collettivo che testimonia la volontà di creare una società più solidale e attenta al prossimo. Che non si senta mai solo o abbandonato». Un bene che resterà scritto nel cuore della comunità e che indica, oggi, una solida strada per ripartire.

Chiara Vitali
NP giugno-luglio 2020

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok