Gioco Libero

Pubblicato il 21-11-2022

di Gabriella del Pero

Quando i genitori vogliono sostituirsi ai loro figli

Per crescer bene, un bambino ha bisogno di affrontare personalmente e tentare di risolvere problemi e difficoltà nella vita di tutti i giorni

Osservare le interazioni tra bambini che giocano liberamente tra loro è sempre molto interessante e può offrire lo spunto per riflessioni che vanno al di là della situazione concreta di cui si è testimoni.

Alcuni giorni fa, per esempio, mi è capitato di vedere un gruppo di quattro bambini sui 6-7 anni impegnati in una semplice partita di calcio, o meglio nell’inseguimento di una palla che, nelle loro intenzioni, doveva essere lanciata nello spazio compreso tra i tronchi di due alberi per definire chi avesse fatto “goal”. Naturalmente le corse erano sfrenate e i tentativi di conquista della palla decisamente aggressivi, con tanto di spinte, sgambetti e gomitate. Anche le reazioni dei bambini di fronte al successo dell’azione o alla delusione della sconfitta erano caratterizzate da forte emotività, urla di giubilo o di rabbia e contorno di espressioni molto colorite e pesanti! Il tutto circondato dalla partecipazione di genitori palesemente coinvolti, suddivisi tra alcuni apprensivi e spaventati per il caldo, la polvere sollevata, le scivolate e le inevitabili cadute, il sudore grondante e la congestione sul volto dei loro piccoli e altri concentrati solo a “tifare” per i loro figli, incitandoli in modo insistente e spesso scomposto.

Un papà, in particolare, sembrava non riuscire ad accettare che il figlio potesse perdere la palla e continuava a urlargli di “muoversi”, correre più svelto, essere più “cattivo” nei confronti dei compagni di gioco, mentre il bambino in questione era indubbiamente un po’ lento e impacciato e soprattutto pareva non divertirsi affatto.

Andando oltre, mi sono ritrovata a pensare che quei genitori avevano in comune il desiderio di sostituirsi in qualche modo ai loro bambini, sia pure in modi differenti o anche opposti. C’era chi sentiva l’urgenza di difendere e proteggere a ogni costo il proprio (fragile) figlio, considerandolo esposto a seri rischi e pericoli anche nel bel mezzo di un gioco banale, e chi invece di urgenza aveva solo quella del raggiungimento di un risultato positivo attraverso una (peraltro impossibile) prestazione brillante in un gioco banale. In ogni caso, nessuno pareva riuscire a permettere ai bambini di affrontare il gioco stesso e la competizione in modo libero e spontaneo, vivendolo semplicemente come un’opportunità di incontro e di divertimento. Per crescer bene, un bambino ha bisogno di affrontare personalmente e tentare di risolvere problemi e difficoltà nella vita di tutti i giorni. È vero che i problemi sono per loro natura fonte di preoccupazione e di stress, perché richiedono delle risposte di adattamento adeguate alle diverse condizioni che via via si presentano, ma è altrettanto vero che senza stress e fatica nessuno può sviluppare le proprie capacità, imparare dall’esperienza concreta ed evolvere.

Occorre che i bambini ricevano un’educazione anche all’ansia e alla gestione dello sforzo, del disagio, del malessere. È necessario che si confrontino il più possibile con le provocazioni quotidiane e il con-fronto/scontro continuo con gli altri. È fondamentale che siano aiutati a fare i conti con ciò che non quadra nella vita. Altrimenti cresceranno con alcune fragilità disarmanti, sentendosi inadatti e incapaci a vivere nel mondo. Non a caso, per un numero considerevole di adolescenti e di giovani di oggi, affrontare la realtà e la possibilità dell’insuccesso e della frustrazione appare a volte intollerabile, al punto da generare reazioni sproporzionate e parossistiche.

Questo lascia spesso noi adulti disorientati e increduli. Perciò dovremmo impegnarci di più a porre nei nostri bambini, fin dalla più tenera età, il seme della fiducia nelle proprie risorse e capacità. Una radice profonda che farà da trampolino per affrontare cambiamenti e difficoltà e per costruire significati sulle esperienze che si vivono.

Gabriella Del Pero

NP Agosto-Settembre 2022

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