Le ragioni dei Karipuna

Pubblicato il 07-01-2023

di Chiara Vitali

Adriano Karipuna ha percorso migliaia di chilometri per arrivare in Italia. Alle spalle si è lasciato l’Amazzonia, dove solitamente vive, e decine di parenti continuamente minacciati a morte. Lui è il leader dei Karipuna, un popolo indigeno che vive nello Stato brasiliano di Rondonia, al confine con la Bolivia.
È arrivato a Milano grazie al COSPE, un’associazione di cooperazione internazionale impegnata da anni accanto ai popoli indigeni brasiliani, che ha organizzato un ciclo di incontri per diffondere consapevolezza proprio su ciò che gli indios stanno vivendo.
«La foresta amazzonica sta morendo – così inizia la testimonianza di Karipuna – noi lottiamo per difendere la nostra terra ma è sempre più difficile, siamo invasi e minacciati da chi vuole sfruttarla per fini economici».

Il principale pericolo per l'Amazzonia è la deforestazione, a cui si aggiungono gli incendi, accentuati quest’anno dalla crisi climatica. Si abbattono gli alberi per fare spazio alle coltivazioni, soprattutto di soia, un componente fondamentale per i mangimi da allevamento, e per ricavare terreno su cui portare gli animali al pascolo: si stima che il 20% della foresta sia già andato perso per questi motivi. Per i Karipuna, invece, la foresta è un habitat vitale da difendere e rispettare. Adriano spiega che il suo popolo «ha imparato che per prendere qualcosa dall’Amazzonia, bisogna chiedere il permesso». I Karipuna hanno conosciuto sulla loro pelle che cosa significhi scomparire: a inizio Novecento erano alcune migliaia, poi arrivarono i coltivatori di caucciù, che portarono con sé virus e violenze. Nel 1970, i Karipuna si contavano sulle dita di una mano. Ora invece sono tornati a crescere, raggiungono la sessantina, e hanno bisogno di aiuto».

Come farsi vicini a una terra così lontana? Il COSPE e Adriano Karipuna hanno costruito insieme una risposta, con diverse sfumature. Si possono verificare le filiere produttive della carne che consumiamo, che ha un ruolo centrale per il futuro dell’Amazzonia. Possiamo tenerci informati e poi ascoltare la voce di chi racconta una terra lontana, che così lontana non è.


Chiara Vitali
NP ottobre 2022

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