La moneta e la morale

Pubblicato il 06-09-2022

di Pierluigi Conzo

I cosiddetti “comportamenti prosociali”, come ad esempio le donazioni di sangue o di denaro, le contribuzioni al bene pubblico attraverso le tasse, il lavoro di squadra, il riciclaggio, sono importanti per il buon funzionamento delle società. Nonostante siano piuttosto diffusi, tali comportamenti difficilmente sono “forniti” in una quantità ritenuta ottimale per la società.

Se tale carenza è causata da incentivi economici insufficienti, la legge dell'offerta nella teoria microeconomica tradizionale offre una soluzione semplice: qualsiasi sussidio, agevolazione fiscale o ricompensa monetaria dovrebbe stimolare le persone a mettere in atto comportamenti prosociali. Se, tuttavia, gli incentivi “estrinseci” (come ad es. quelli monetari) spiazzano via motivazioni prosociali “intrinseche” (es. legate all’etica e alla moralità che guidano certe scelte), tali ricompense possono portare, invece, ad una riduzione del comportamento prosociale. La letteratura economica è piuttosto divisa riguardo l’efficacia di incentivi economici nello stimolare comportamenti prosociali. Secondo alcuni studi, tali incentivi avrebbero l’effetto perverso di stimolare comportamenti egoistici, mentre, secondo altri, scelte altruistiche sarebbero più abbondanti in presenza di ricompense economiche.
Un recente articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature Human Behavior interviene in questo dibattito presentando nuovi dati relativi alla Svezia. Gli autori analizzano l'effetto di un aumento delle ricompense monetarie su un particolare tipo di comportamento prosociale: il riciclaggio. Lo studio si basa su un esperimento naturale, che parte con la decisione della Banca centrale svedese di ritirare dalla circolazione la moneta da 0,5 SEK (circa 0,05€). Dal 1/10/2010, quando la moneta da 1 SEK divenne il taglio più piccolo, le lattine riciclabili che prevedevano un rimborso al deposito di 0,5 SEK furono gradualmente sostituite da lattine con un rimborso di 1 SEK (circa 0,10€) per lattina riciclata. Di conseguenza, il ricavo da riciclaggio per lattina aumentò gradualmente da 0,5 SEK nel 2010 ad 1 SEK nel 2014. Questo graduale cambiamento ha consentito agli autori di stimare l’ammontare di riciclaggio effettuato in funzione dell’aumento della ricompensa attesa.

I risultati, basati su un campione molto ampio sono coerenti con le suddette teorie dello “spiazzamento” motivazionale. Gli autori, infatti, dimostrano che la relazione tra motivazioni estrinseche (ricompensa per lattina riciclata) e comportamento prosociale (numero di lattine riciclate) può essere descritta tramite una curva a forma di S. Quando la ricompensa aumenta, la quantità di lattine riciclate aumenta prima fino ad un certo punto, chiamato “punto di flesso”, dopodiché diminuisce e la curva di offerta di riciclaggio diventa inclinata negativamente. Questa riduzione nella quantità di riciclaggio continua fino a raggiungere un altro punto di flesso, dopo il quale la curva di offerta torna ad essere inclinata positivamente, dando quindi origine a una funzione ad S, che descrive la relazione tra incentivi monetari e riciclaggio.

Per spiegare questo comportamento, gli autori propongono due teorie. La prima riguarda l’immagine di sé, per cui il comportamento prosociale permetterebbe di segnalare a sé stessi ed agli altri le proprie motivazioni prosociali. La ricompensa, secondo le teorie tradizionali, dovrebbe avere sempre un effetto positivo sul comportamento prosociale, ma quest’ultimo, se usato come segnale per rinforzare l’immagine di sé, può perdere “efficacia” all’aumentare della ricompensa: in tal caso sarà difficile distinguere se un atto prosociale è frutto di motivazioni etiche oppure di incentivi monetari. In base a quale dei due effetti prevale, si possono osservare cambiamenti di segno nella relazione tra riciclaggio e ricompensa. L’altra spiegazione si basa sul «disimpegno morale» suggerito R. Titmuss: un piccolo incentivo monetario “spiazzerebbe” comportamenti altruistici perché non riuscirebbe a compensare il tempo e lo sforzo necessari per porli in essere. L'introduzione di una ricompensa estrinseca innesterebbe un processo di rivalutazione cognitiva del comportamento, attribuendo meno peso agli aspetti morali ed etici e più peso ai costi e benefici estrinseci.

Il rapporto tra ricompensa monetario e motivazioni intrinseche, quindi, è molto più complesso di quanto precedentemente postulato dalla letteratura economica. Lo studio suggerisce che per stimolare comportamenti prosociali occorre fare leva su un giusto mix tra incentivi monetari e motivazioni altruistiche, in quanto solo una delle due componenti potrebbe, in alcuni contesti, non essere sufficiente.


Pierluigi Conzo
Foto Franca Fiordalice
NP maggio 2022

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