Cosma e Damiano

Pubblicato il 13-01-2023

di Chiara Dal Corso

Cosma e Damiano sono due santi orientali vissuti nel III secolo, fratelli, nati in Arabia.
Sappiamo di loro che studiarono medicina in Siria e vissero in Cilicia (oggi regione nel sud della Turchia), dove si dedicarono a tempo pieno a curare tutte le persone che ne avevano bisogno senza fare distinzioni: poveri, ricchi, di qualunque provenienza e religione, e senza mai chiedere un compenso, nè economico e nè di alcun altro tipo di bene.

E mentre esercitavano il loro lavoro, in questo modo totalmente gratuito, annunciavano il Vangelo e la loro fede in Cristo. Grazie al loro annuncio numerose persone si convertirono al cristianesimo ed essi diventarono talmente conosciuti da inquietare il potere romano di allora, che li perseguitò ed uccise a causa del loro annuncio. Fu durante il regno dell'imperatore Diocleziano, molto probabilmente a Ciro, città siriana, vicina ad Antiochia, o forse qualcuno dice ad Egea di Cilicia, e poi traslati a Ciro. Sta di fatto che l’amore che la gente aveva per loro fu talmente grande che il loro culto nel secolo successivo era già diffuso in tutto l’oriente cristiano e presto sarebbe arrivato anche a Roma e quindi in Occidente. Il giorno della loro memoria è il 26 settembre.

Nelle icone e negli affreschi di cattedrali o basiliche li troviamo sempre rappresentati vicini, insieme, come furono insieme in vita, nella loro missione e nella santità.
E nonostante siano anche martiri, l’iconografia preferisce evidenziare il loro dono di portare guarigione: li rappresenta sempre con farmaci e/o strumenti chirurgici in mano (nella riproduzione hanno bisturi in una mano e cofanetto per gli altri strumenti nell’altra), rendendoli così immediatamente riconoscibili, anche a chi non sapesse leggere la lingua antica in cui il loro nome è scritto. Qualche testo dice che fossero gemelli, ma spesso nell’iconografia sono rappresentati anche di età diverse: uno più giovane e imberbe, l’altro più vecchio, con barba e già un po’ canuto.

Due santi che ancora oggi rendono la loro testimonianza e ci dicono che è possibile vivere la santità nella quotidianità del proprio lavoro, del proprio “dovere” che, fatto con amore e disinteresse, fatto per amore di Gesù, può diventare bene per tanti, un amore che dà un coraggio non umano e che resta per sempre ... aldilà dei secoli.


Chiara Dal Corso
NP ottobre 2022

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