Viva l’ornitorinco!

Pubblicato il 09-02-2022

di Redazione Sermig

I clan non sono tanti, sono soltanto due: il tuo e quello dei nemici. Il clan è quel luogo caldo e accogliente che noi umani abbiamo creato per tifare la squadra più giusta per noi, e soprattutto per indignarci insieme per le offese ricevute dal clan avversario. Ma c'è anche chi vive a disagio nel mondo dei pro e dei contro, e cerca un'alternativa». È quello che ha deciso di fare l'attore Giovanni Scifoni nel suo ultimo libro Senza offendere nessuno. Chi non si schiera è perduto.

ORNITORINCHI
È un animale che vive solo in Australia talmente strano che gli stessi studiosi non sapevano come classificarlo all'interno del mondo animale. Un po' papero, un po' castoro. Per questo motivo, molti hanno pensato che non esistesse. Molte persone sono come l'ornitorinco, sono inclassificabili. Non hanno squadre di riferimento, non vestono casacche e per questo gli altri non si fidano di loro perché non riescono a capirli. Da che mondo provieni? È la domanda migliore per impedire di conoscere veramente le persone. Dividersi in tifoserie è un modo per non rimanere soli.
Questa è la grande paura che ci impedisce di essere noi stessi perché se non riproduci continuamente le tue scelte, disorienti i tuoi amici. Il meccanismo si evidenzia in maniera amplificata nei social. I fan si aspettano da te sempre le stesse opinioni e gli stessi comportamenti. Altrimenti si perde di colpo tutta la propria fan base. Liberiamoci dalla paura della solitudine, altrimenti non sapremo mai sorprenderci ed essere sorprendenti. Oggi essere un ornitorinco vuole dire faticare quattro volte per ottenere i risultati. La contrapposizione c'è sempre stata nella storia: da Romolo e Remo. Tutti sentiamo il bisogno di aggrapparci ad un branco però rischiamo di diventare schiavi del branco, di solito non si viene accolti per come si è veramente.

FIDARSI DELLA VITA
«Che cosa puoi fare con tutto ciò che ti capita?». Me lo dice sempre don Fabio Rosini quando mi capita di lamentarmi. Al contrario, occorre partire da ciò che sono e faccio. Spesso vogliamo legittimarci con delle ideologie la cui adesione ci tranquilla fornendoci delle spiegazioni valide per ogni occasione. Ma è veramente così? Esistono spiegazioni per tutto? Bastano delle semplici ricette per comprendere tutto? Non è
così, la realtà è complessa, non è possibile risolvere tutto in bianco e nero. Nel mio libro voglio raccontare il disagio di chi non accetta di essere incasellato e imbrigliato.

IL MESTIERE DELL'ATTORE
Ho scelto di fare l'attore sin da bambino perché sono sempre stato egocentrico. Poi penso che Dio abbia voluto mettere dentro questo mio egocentrismo qualcosa d'altro. Essere artista per me è una professione, non la vedo come una vocazione. Sono il quarto di sei figli e per poter emergere e farmi notare ho dovuto inventarmi qualcosa in famiglia. L'Ego è molto pericoloso, perché per ottenere una risata in più e avere più successo rischia di intraprendere strade non adeguate. Devi convivere con la frustrazione, che sul momento pativo molto ma che, alla lunga, è stata decisiva per farmi crescere e migliorare.

LA MIA FEDE
Nella mia vita, ad un certo punto, ho capito che potevo tenere insieme la mia vita spirituale con quella artistica. Prima le tenevo distanti perché avevo paura delle reazioni, poi vidi Le ultime sette parole di Cristo di don Rosini e capii che avrei potuto portare in scena ciò che mi emozionava veramente. Non è stato facile perché per molti critici il mio era un teatro da parrocchia. Esiste una settorialità molto forti ma a volte capita che qualcosa si inceppa e possono capitare imprevisti molto belli.

LA FORZA DELL'IRONIA
L'ironia è una spada a doppio taglio. Ci sono tanti modi di ridere e tante forme di comicità. Dall'intrattenimento alla satira che trovo però escludente perché esiste una comunità che ride di uno, non con lui ma di lui. Esiste poi una comicità includente in cui noi ci identifichiamo con il comico e così possiamo ridere di noi stessi e delle nostre fragilità. Questo ci fa bene perché ridendo dei nostri limiti, possiamo identificarli e affrontarli.


a cura della Redazione
NP novembre 2021

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