Maghi per un giorno
Pubblicato il 03-06-2024
Giovedì pomeriggio all’Arsenale dell’Incontro spettacolo del Blue Circus: Razan con il suo naso rosso e la chitarra in mano entra nel salone seguita da dieci bambini, tutti in maschera cantando e battendo le mani. È stato montato un sipario, le cui tende coloratissime sono state decorate dagli stessi bambini che hanno lasciato sopra le loro impronte quasi a dire: «Io ci sono!» Alcuni di loro infatti non riescono a parlare, sono bambini autistici con ritardi mentali, insieme ai loro fratelli e amici. Per quattro pomeriggi insieme ai volontari dell’associazione internazionale Red Noses, clown di corsia, hanno fatto un percorso di inclusione, giocando insieme, facendo attività e preparando uno spettacolo di magia!
A vederli ci sono le loro mamme, che durante la settimana hanno partecipato a un corso di formazione sull’autismo con una psicologa sempre dell’associazione. Giorno dopo giorno, la condivisione della loro vita familiare, con le difficoltà ma anche con le potenzialità dei loro figli autistici, ha fatto nascere un’amicizia tra loro, rendendo la solitudine dell’aver un figlio disabile meno dura.
Insieme alle mamme anche rappresentanti del Ministero della cultura, insegnanti e direttori di alcune scuole di Madaba, volontari dell’associazione.
Dopo la presentazione dell’associazione, dei suoi obiettivi, delle sue attività e della situazione degli autistici in Giordania, si apre il sipario. Sono tutti emozionati, quasi fossero sul Red Carpet.
Razan con il suo umorismo innato – sembra abbia fatto il clown dalla culla – e con una grande attenzione alla persona si destreggia tra i bambini, facendoli sentire dei veri attori e, quando qualcosa non va come dovrebbe, sdrammatizza facendo sorridere tutti e dimenticando l’errore. Tra gridolini, urletti, i bimbi autistici sono concentrati nello svolgere il loro numero insieme ai loro fratelli, che non fanno i primi della classe da soli, ma insieme, con grande attenzione l’un l’altro, si impegnano per la riuscita: fazzoletti che volano soffiandoci da sotto, piatti che ruotano su bastoncini, monete che scompaiono, bacchette che saltano e ruotano facendo uno spettacolo “acrobatico”. Il pubblico si riscalda, batte le mani al ritmo della musica, si diverte e soprattutto si emoziona. Una mamma giovanissima di un ragazzino autistico si commuove. Forse è una delle poche volte che non si vergogna di suo figlio, lo riprende con il telefono, lo incoraggia e, quando lui si siede mentre dovrebbe essere sul palco o fa qualche gridolino, lo prende per mano e lo accompagna in mezzo agli altri nella sua posizione in una maniera naturale. Anche tra gli altri spettatori qualche lacrima in mezzo ai sorrisi. Nel loro cuore sicuramente rimane fermo un messaggio: anche un bimbo disabile è speciale, ha un suo tesoro da condividere e insieme si possono fare cose grandi!
Chissà se, ritornando a casa, a scuola, negli uffici o là dove siamo, avremo la forza di impegnarci sempre di più per l’inclusione di questi bambini!
La Fraternità del Sermig in Giordania
NP aprile 2024