Una boccata d'aria

Pubblicato il 05-10-2020

di Roberto Lerda

«Sono molto orgogliosa di mio papà, per me è un eroe vero e proprio. Ho disegnato un cuore con su scritto: tu sei il nostro eroe. Gliel’ho portato e gli è piaciuto».

A parlare è Sophia Floreno, figlia di Pietro Flo­reno, cinquantasettenne di Nichelino (TO), da anni affetto dalla forma più aggressiva di SLA (sclerosi laterale amiotrofica), malattia che lo costringe a stare a letto, a comunicare attraver­so gli occhi ed essere attaccato 24 ore su 24 ad un ventilatore per l’ossigeno.

La sua storia è oggi conosciuta proprio grazie ad uno dei suoi ventilatori, quello di riserva, che nei primi mesi dell’emergenza sanitaria avrebbe voluto donare agli ospedali torinesi. Per la sua bimba è un eroe, per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella il suo gesto è stato meritevole dell’onorificenza di Cavalie­re dell’Ordine al Merito.

La moglie Antonella, compagna di vita da 40 anni, racconta: «All’inizio della pandemia voleva far qualcosa per qualcuno, perché si sentiva quasi inutile. Una mattina mi sono alzata e lui mi ha detto che voleva prestare il macchinario secondario dell’aria ventilata per quest’emergenza virus. Sinceramente mi sono allarmata perché ho pensato “Se succede qualcosa a quello che tu hai attaccato 24 ore su 24 come facciamo?”».

Per Pietro non è stato possibile prestare il suo respiratore perché i medici lo hanno proibito, dal momento che un guasto improvviso del suo primo ventilatore avrebbe messo a rischio la sua vita; tuttavia, lui e la moglie non hanno rinunciato al gesto: «Non potendo fare questo, abbiamo fatto una raccolta fondi per arrivare a comprare un macchinario e donarlo al reparto di pneumologia delle Molinette di Torino».

Il racconto di Antonella si conclude con un brevissimo ritratto di suo marito, descritto come una persona sempre generosa e pronta a tendere la mano a chi ne ha bisogno. È una storia che ci insegna come la generosità abbia tante forme e sia sempre una boccata d’aria sia per chi riceve sia per chi dà. Non riguarda solo chi ha tante risorse. È un respiro che possiamo alimentare tutti, nessuno escluso.

Roberto Lerda
NP agosto/settembre 2020

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