Storie di riscatto

Pubblicato il 20-02-2024

di Chiara Genisio

Il riscatto sulla rete Ferroviaria Diventa operativo il protocollo d’intesa Mi riscatto per il futuro, firmato nel luglio 2022 tra Ministero della giustizia e Ferrovie dello Stato italiane, che prevede percorsi destinati a favorire il reinserimento sociale dei detenuti. Cinque detenuti reclusi nel carcere di Milano Opera sono stati assunti, con contratti a tempo determinato di sei mesi, da Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia. Sono stati selezionati con la supervisione della magistratura di sorveglianza e individuati insieme a rappresentanti delle risorse umane delle società del Gruppo FS. Dopo un corso di formazione, tre di loro sono stati assegnati al servizio con RFI rispettivamente nei ruoli di addetto alla Sala blu, per i servizi di assistenza ai viaggiatori con ridotta mobilità, addetto a supporto del referente di stazione e addetto a supporto dello staff di formazione della scuola professionale. Gli altri due operano in Trenitalia, in qualità di addetti alla segreteria tecnica di impianto. L’azienda valuterà presto se proporre il rinnovo dell’attuale contratto a tempo determinato per altri sei mesi, come previsto dall’accordo (il limite massimo sono 12 mesi complessivi). L’obiettivo è, ora, estendere il progetto ad altri istituti.

Il riscatto attraverso l’orto Poco meno di vent’anni fa un incolto terreno demaniale di circa due ettari, invaso dai rifiuti e popolato da animali selvatici, circondava l’allora nuovo carcere Barcaglione di Ancona. Dopo dieci anni, è iniziata la realizzazione di una fattoria che ora prospera con oltre trecento olivi, un ovile, un apiario, un caseificio, un frantoio, una serra dove si coltiva frutta e verdura. Lo sviluppo di questa fattoria dove lavorano i detenuti è stato possibile grazie all’aiuto di tutor pensionati della Coldiretti. Un contributo importante è stato offerto anche dall’amministrazione regionale marchigiana e dal Garante dei detenuti. Un gioco di squadra messo in atto con il supporto del Protocollo agricoltura sociale siglato nel 2021. All’inizio i prodotti dell’orto, l’olio e il miele sono stati destinati al consumo interno dell’istituto penitenziario e l’eccesso ridistribuito alle famiglie bisognose della zona. Con l’aumento della produzione si è creata l’opportunità di aprire un piccolo spaccio vicino al carcere allargando così la “clientela”. Nella Fattoria Barcaglione i detenuti imparano a coltivare olivi e ortaggi, ad allevare ovini e api, a produrre olio, latte e formaggio. L’azienda di recente è entrata nella rete di Campagna Amica e partecipa ai mercati contadini con i propri prodotti.


Chiara Genisio
NP gennaio 2024

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