Stiamo aiutando
Pubblicato il 23-02-2022
BOSNIA. Grazie alla volontà di condivisione di molti amici, è stato possibile inviare un'ulteriore significativa tranche di aiuti per l'assistenza dei profughi in Bosnia, sempre mediante la Caritas Italiana e i suoi operatori sul campo a Sarajevo.
Da quasi tre anni, la Bosnia e Erzegovina è alle prese con una gravissima crisi: parecchie migliaia i migranti – afghani, pachistani, bengalesi, iraniani… – che vi restano bloccati nel loro tentativo di raggiungere l'UE, senza uno status regolamentato e con scarsa assistenza offerta dalle autorità che non riescono a gestire adeguatamente la situazione, suscitando anche un atteggiamento negativo dalla popolazione locale, a sua volta sovente nel bisogno. La durezza dello scorso inverno ha messo in evidenza in dramma in atto e la necessità di darvi una risposta.
L'aiuto ora inviato contribuirà a sostenere un piano articolato di Caritas Banja Luka per proseguire nell'autunno-inverno gli interventi, estesi anche a gruppi vulnerabili della popolazione locale; rafforzando la rete delle organizzazioni che li attuano.
HAITI. Un grande appoggio al programma delle cliniche mobili dei padri camilliani.
La grande generosità di molti amici, che si sono fatti condivisione per le vittime del devastante terremoto del 14 agosto 2021 ad Haiti e della miseria che da più lungo tempo ne affligge la gente, ha permesso un forte sostegno da parte del Sermig al progetto che i padri camilliani ci hanno affidato: le cliniche mobili nella regione di Grand'Anse.
Il terremoto ha colpito questa regione, nel sud di Haiti, dove la comunità dei camilliani è presente da quasi vent'anni a Jérémie, il capoluogo, dove sta per essere aperto un moderno ospedale. Nell'emergenza del terremoto, sono stati messi a disposizione delle poche strutture sanitarie e della gente medicinali e materiale sanitario e quant'altro necessario.
E sono entrate in azione le cliniche mobili: in accordo con la parrocchia che collabora per logistica e relazione con la comunità locale, con alcuni mezzi si reca in un villaggio una squadra di una dozzina di persone – medici (tra cui in genere anche una ginecologa, e un ortopedico), farmacista, infermieri, e addetti. Una folla li attende e, in strutture disponibili o in tende che vengono portate e montate per una o due giornate, vengono vi-sitate centinaia di persone, somministrati farmaci e materiale sanitario.
Il sostegno del Sermig darà ora continuità per un anno o più all'attività delle cliniche mobili – decine di interventi quindi – in tutto il povero entroterra montagnoso di Jérémie, senza copertura sanitaria, né buone strade d'accesso. Gente abbandonata a se stessa: il programma ha per obiettivo di offrire accesso a efficaci cure sanitarie, farmaci, e anche aumentare la conoscenza dello stato di salute e dei bisogni più urgenti della popolazione sia nella sanità che nella tutela dei gruppi più deboli, e dei loro bisogni di casa, educazione...
Sarà questa anche la base per progettare con la gente, le parrocchie, altre azioni per migliorare durevolmente la realtà della vita, e la coesione, della comunità locale: case, edifici scolastici, alimentazione, accesso all'acqua… con una particolare attenzione alle fasce più vulnerabili: bambini malnutriti, anziani, disabili, donne incinte, malati mentali.
NP novembre 2021