Santa quotidianità

Pubblicato il 30-12-2022

di Renzo Agasso

Beato Albino Luciani, Giovanni Paolo I. Un altro Papa sugli altari. Rimasto sul trono di Pietro soltanto una manciata di giorni – trentatré – nell’estate di un annus horribilis, il 1978 della morte di Moro, di Paolo VI, infine dello stesso suo successore.

Albino Luciani, patriarca di Venezia, entra in conclave senza sospettare lo scherzo inatteso dei reverendi cardinali e dello Spirito Santo. Non è tra i candidati più quotati. Pochissimi punterebbero su di lui. Terminato il tragico e luminoso pontificato di Giovanni Battista Montini, Paolo VI, la Chiesa attende ansiosamente un nuovo Pietro. Giovane, robusto e dalla voce potente. Condottiero che guidi il popolo cristiano nel deserto di un mondo tentato di fare a meno di Dio. Un Mosè per il declinante ventesimo secolo e l’alba del ventunesimo.

La fumata bianca svela al mondo la novità. Albino Luciani appare in bianche vesti. Tocca a lui prendere il timone della barca, guidarla nelle tempeste che rischiano di affondarla. Troppo fragili quelle spalle? Troppo timido quel sorriso? Troppo modesto il suo motto e programma, humilitas, umiltà? Conquista subito i cuori. Col sorriso e la parlata veneta. Con la predicazione semplice, i gesti autentici, l’affabilità spontanea. In pochi giorni spoglia l’autorità e solennità del pontificato di antichi e inutili orpelli.

Punta al sodo: le prime tre udienze del mercoledì sono dedicate a fede, speranza e carità, i pilastri portanti. Ne parla a modo suo, servendosi di poeti e bambini, per arrivare dritto ai cuori. Uomo di molte e svariate letture, sa trarre da esse le parole più adatte alla comprensione di un mondo che mostra i segni di un processo irreversibile chiamato secolarizzazione. Dura solo poco più di un mese – trentatré giorni – il pontificato di Albino Luciani. Troppo poco per raccogliere frutti. Abbastanza per la semina. Egli lascia molti interrogativi angosciosi. Che cosa avrebbe fatto, detto, cambiato, rinnovato? Come avrebbe risposto alle sfide? Quali viaggi avrebbe compiuto, sull’esempio del predecessore? Che cosa ha voluto dire Dio al mondo con Albino Luciani? Dopo sarebbe arrivato un Papa dalla Polonia, e avrebbe guidato la barca oltre il limite del nuovo secolo e millennio. Quasi ventisette anni al timone. Perché dunque quella fugace, illusoria apparizione? I disegni di Dio, la fantasia dello Spirito. Adesso che è beato, sappiamo. Doveva indicarci il traguardo della santità. E trentatré giorni sono bastati

Renzo Agasso

NP Ottobre 2022

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