Ripartiamo dalle famiglie

Pubblicato il 19-06-2021

di Redazione Sermig

di Gigi De Palo

Dall'assegno unico alla riforma del fisco. Le proposte del Forum delle associazioni familiari.

 

Assegno unico e universale congruo per ogni figlio fino a 21 anni di età; riforma dell'Irpef che tenga finalmente e significativamente conto dei carichi familiari; politiche abitative in grado di consentire e agevolare l'accesso alla casa dei giovani sotto i 35 anni che vogliono costruirsi una famiglia; potenziamento dei congedi parentali e delle indennità di gravidanza; abbattimento dei costi per l'assunzione di lavoratori con figli a carico; e, ancora, rafforzamento concreto delle politiche di armonizzazione tra vita familiare e vita lavorativa; potenziamento delle politiche educative e di orientamento per le giovani generazioni; supporto sostanziale alla rete dei consultori familiari, sia pubblici che del privato sociale. Ci sono tutti questi temi tra le principali urgenze che la crisi prima sanitaria e poi economica imposta dalla pandemia di Covid-19 ha posto e imporrà al nostro Paese, da oggi e per i prossimi 20-30 anni.

 

Come Forum delle associazioni familiari siamo convinti che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), costruito sulla base delle possibilità offerte dal Recovery Plan europeo, sia un'occasione unica nella storia del nostro Paese per riuscire a rilanciare l'intero sistema economico e sociale. Una possibilità irripetibile per far ripartire l'Italia. E farlo sotto molteplici aspetti: dall'economia alle infrastrutture, dalla sanità al sistema dell'istruzione e della formazione, dalla sicurezza sociale alla famiglia. Per questo, siamo del parere che i fondi del PNRR debbano essere utilizzati in maniera efficace e strutturata, non dispersi in tanti interventi parcellizzati, parziali o non prioritari. È a rischio l'economia italiana nella sua interezza e, con essa, la tenuta della coesione sociale.

 

Considerando che le famiglie sono state il fulcro portante, quello che ha sorretto il Paese sia nella crisi economica del 2008 che nell'attuale pandemia – erogando servizi indispensabili e insostituibili in termini di tenuta sociale, di assistenza agli ultimi, di inclusione, di risparmio, di spesa, di lavoro, ma pure a livello educativo e fungendo da indispensabile ammortizzatore sociale in tante questioni cui lo Stato non ha saputo o potuto rispondere adeguatamente – riteniamo che non si possa far ripartire il Paese senza mettere al centro il tema della famiglia e quello, ad essa connesso, della natalità. L'Italia, infatti, vanta un triste primato: è prima in Europa per denatalità e invecchiamento. Abbiamo un minore ogni 5 anziani. Un rapporto non più sostenibile per la tenuta del sistema. Senza una svolta sostanziale che incentivi l'incremento delle nascite e faccia decollare le politiche familiari in senso ampio, le disuguaglianze sociali diventerebbero ancora più acute, e assisteremmo impassibili al collasso sociale ed economico del Paese.

 

Vanno pensati investimenti e opportunità mirati per le nuove generazioni, affinché si possa arginare la fuga dei nostri figli verso i Paesi esteri. E non è solo una questione di cervelli: spesso i giovani vanno all'estero a realizzare i loro sogni familiari, prima ancora che lavorativi. La crescita della popolazione anziana non controbilanciata dalle nascite e da azioni di sostegno dei nuclei familiari porterebbe, inoltre, ad accentuare il carico di cura sulle famiglie, comprimendo, in particolare, la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Solo innescando un nuovo processo di riconoscimento dell'importanza delle famiglie per il destino nazionale si potrà far fronte alle aumentate esigenze di welfare, evitando di ricorrere all'aumento del debito pubblico. Non a caso, i fondi dell'UE sono stati inquadrati nell'ambito dell'iniziativa Next Generation EU: si parla di nuova generazione. Generazione che significa figli, famiglia, crescita, con un orizzonte lontano. Nuova generazione, perché tutta l'Europa è in grave declino demografico. Dobbiamo urgentemente invertire la rotta e aiutare i giovani che vogliono mettere su famiglia a pensare al loro futuro con più sicurezza, garantiti da politiche pluriennali stabili e sostanziali di aiuto alla natalità, al lavoro, alla casa, all'istruzione.

Pertanto, abbiamo chiesto al Governo di intervenire nella ridefinizione del PNNR, potenziando alcune voci che – a nostro avviso – delineeranno gli orizzonti futuri del nostro Paese.

Solo attraverso queste concrete e urgenti azioni, i 209 miliardi di euro resi disponibili dall'Europa per ricostruire e rafforzare il sistema-Paese italiano mediante il Recovery Fund potranno essere davvero efficaci e avere un senso, nell'ottica della garanzia di un futuro migliore per i nostri figli e i nostri nipoti. Ecco anche perché, al neo-presidente del Consiglio Mario Draghi, le associazioni familiari chiedono di tradurre il suo proverbiale whatever it takes in misure coraggiose, prive di timori, lacune o incertezze, a supporto delle famiglie: quelle donne e uomini che si sono impegnati e continuano ad impegnarsi responsabilmente per dare un futuro alla nostra società in tutte le sue componenti, generando nuove vite e prendendosi cura dei suoi membri. D'altra parte, senza quello che Draghi nel suo discorso al Senato ha definito "capitale umano", non potrà esserci alcuno sviluppo sostenibile. Così com'è impossibile che le transizioni ecologica e digitale abbiano un senso, senza un riequilibrio intergenerazionale. È l'ultima chiamata per provare a cambiare lo status quo: crescere un figlio fino alla maggiore età, in Italia, per una famiglia non può continuare a costare quanto una fuoriserie. Peraltro, l'inverno demografico impatta in modo forte sulla sostenibilità dei parametri di Maastricht, perché al momento produciamo solo costi, con livelli di spesa per le pensioni fuori scala. L'ho già detto in tante occasionni, lo ribadisco ancora: i 209 miliardi di euro che abbiamo preso in gran parte a prestito dal futuro dei nostri figli e nipoti, denominati Next Generation EU, se non vengono usati per far ripartire la natalità e dare a ragazzi e giovani un futuro adeguato, tanto vale chiamarli con un altro nome.

 

Gigi De Palo - Presidente nazionale Forum delle associazioni familiari

NP marzo 2021

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok