Multilateralismo orientale

Pubblicato il 16-12-2023

di Sandro Calvani

Essere e sentirsi prima di tutto membri della comunità internazionale, cioè dell’insieme di tutta l’umanità che vive nel mondo intero. È questo il principio fondante del modo asiatico di percepire, vivere e educare le nuove generazioni alla cittadinanza globale. Al di là delle definizioni del diritto internazionale, si tratta soprattutto di una “cultura” multilateralista, lontana da altri sentimenti di “primatismo” (la mia nazione viene prima) oppure di alienazioni spirituali che credono che un Dio abbia scelto un popolo prediletto, visioni divisive che sono invece presenti e tollerate in Occidente.

Cina e India furono dei protagonisti convinti sia della comunità internazionale al momento della fondazione delle Nazioni Unite nel 1945 e nei tre anni precedenti in cui si prepararono i principi fondanti dello Statuto dell’ONU e sia del multilateralismo efficace, che avrebbe dovuto costruire un nuovo modo condiviso di governare i beni comuni globali. In quegli anni, Cina e India erano già i due Paesi con la maggiore popolazione al mondo (circa 400 milioni ognuno) e lo sono ancora oggi con circa 1.400 milioni di persone ognuno. Tuttavia la loro diplomazia ha sempre insistito sulla parità di diritti dei popoli, anche dei più piccoli. Nel 1957 l’India fu il primo Paese a proporre attivamente un disarmo globale sotto l’egida delle Nazioni Unite. Nella stessa visione, il movimento dei Paesi non allineati creato nel 1961, inizialmente con 77 Stati membri, oggi ne ha 120, che comprendono 4,64 miliardi di persone, circa il 58,35% della popolazione mondiale. Anche la Cina ne fa parte come Paese osservatore. I governi membri credono che il governo dei beni comuni globali, compresa la pace e lo sviluppo sostenibile, debba essere multipolare; che tutti i Paesi si debbano impegnare a promuovere la pace, l’indipendenza e l’auto-determinazione dei popoli. Essi sono difensori convinti della libertà di ogni Stato e vogliono proteggere la loro sovranità e l’integrità territoriale.
Una visione manifestamente opposta a quella degli Stati Uniti, Regno Unito e Russia che invece hanno ripetutamente invaso altri Paesi, pur essendo tutti membri permanenti con diritto di veto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Recentemente la visione di comunità internazionale di cui Cina e India si sono fatte paladine ha riconosciuto la priorità della cooperazione internazionale per lo sviluppo economico e il progresso sociale, il rispetto dei diritti umani, nonché obiettivi più recenti come la sostenibilità ambientale e una riduzione più efficace della povertà.

Alcune delle priorità ribadite per decine di anni nelle conferenze internazionali sono divenuti oggi principi fondanti del diritto internazionale e del multilateralismo efficace in cui crede l’intera comunità internazionale moderna.
Essi comprendono i 12 postulati che articolano l’antichissimo monito fai agli altri quel che vorresti che fosse fatto a te stesso. (vedi tabella sotto)

Oltre che alle Nazioni Unite e nelle sue circa 50 agenzie e programmi, questa visione asiatica di comunità internazionale, fondata su una cittadinanza globale attiva, viene portata avanti anche in istituzioni innovative quali il Trattato di Parigi per il cambio climatico e le seguenti iniziative. Gruppo BRICS: fondato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, si concentra su questioni economiche e politiche globali, con l’obiettivo di dare una voce più forte alle economie emergenti.
G20: l’India e la Cina partecipano al G20, un forum per le principali economie per discutere e coordinare le politiche economiche globali.
Inoltre, l’Associazione per la cooperazione regionale dell’Asia meridionale (SAARC), l’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO), e la Belt and Road Initiative (BRI) sono strumenti di politica estera multilateralista che non vogliono essere contro altri gruppi, ma piuttosto complementari e intensificare il senso di responsabilità condivisa della comunità internazionale.
Due istituzioni finanziarie internazionali molto attive, come la Banca asiatica di sviluppo (ADB) e la Banca asiatica per gli investimenti nelle infrastrutture (AIIB) vedono Cina e India tra i protagonisti della importante crescita inclusiva che si osserva in Oriente.

Come in ogni comunità, tra le righe della collaborazione ci sono anche differenze e competizioni significative, in particolare questioni regionali e geopolitiche come il Mar Cinese meridionale. Ma certo la lezione da imparare è quella di credere fortemente nel multilateralismo efficace, senza lasciarsi mai scoraggiare dalle tante questioni complesse e in continua evoluzione.


1. UGUAGLIANZA SOVRANA
Tutti gli Stati membri di un’organizzazione o di un accordo multilaterale sono considerati uguali in termini di sovranità. Ciò significa che le decisioni devono essere prese per consenso o sulla base di principi concordati, senza che nessuno Stato abbia un’influenza sproporzionata.

2. STATO DI DIRITTO
Si fonda su un sistema internazionale basato su regole. Il diritto internazionale, compresi i trattati e le convenzioni, deve essere rispettato e applicato da tutti. Invece del diritto della forza si riconosce la forza del diritto.

3. RISOLUZIONE DEI CONFLITTI, PACE E SICUREZZA
La comunità internazionale svolge un ruolo cruciale nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, con operazioni di mantenimento della pace, accordi di disarmo e sforzi per il controllo degli armamenti. Essa fornisce strumenti per la risoluzione pacifica e la prevenzione dei conflitti attraverso la diplomazia e la negoziazione.

4. COOPERAZIONE E COLLABORAZIONE
L’obiettivo principale del multilateralismo è promuovere la cooperazione e la collaborazione tra gli Stati per affrontare le sfide comuni. Ciò include la condivisione di risorse, conoscenze e competenze.

5. INCLUSIVITÀ E PARTECIPAZIONE
Va incoraggiata l’inclusione del maggior numero possibile di Paesi ed entità non governative, in particolare di quelli interessati dalle questioni in discussione. L’inclusività promuove soluzioni più complete ed eque.

6. TRASPARENZA
La trasparenza nei processi decisionali e nelle operazioni delle organizzazioni internazionali permette una governance aperta e responsabile, aumenta la fiducia degli Stati membri e dell’opinione pubblica.

7. RESPONSABILITÀ
Le organizzazioni multilaterali devono rendere conto ai loro Stati membri e alla più ampia comunità internazionale.

8. SVILUPPO SOSTENIBILE E RIDUZIONE DELLA POVERTÀ
Gli sforzi multilaterali dovrebbero essere guidati da un impegno per lo sviluppo sostenibile, che tenga conto di fattori ambientali, economici e sociali.

9. DIRITTI UMANI E UMANITARISMO
La comunità internazionale promuove e protegge i diritti umani e affronta le crisi umanitarie. Ciò include gli sforzi per prevenire le violazioni dei diritti umani, fornire aiuti alle popolazioni colpite e cercare giustizia per i crimini contro l’umanità.

10. FLESSIBILITÀ E ADATTABILITÀ
Un multilateralismo efficace dovrebbe essere flessibile e adattabile a circostanze mutevoli e a nuove sfide.

11. SALUTE GLOBALE E RISPOSTA ALLE PANDEMIE
Eventi recenti hanno evidenziato l’importanza di un efficace comunità internazionale nell’affrontare insieme le crisi sanitarie globali, come le pandemie.

12. MITIGAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI E PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
Gli sforzi multilaterali sono fondamentali per affrontare i cambiamenti climatici e il degrado ambientale. Accordi come quello di Parigi dimostrano l’importanza della cooperazione globale in questo ambito.  


Sandro Calvani
NP novembre 2023

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