Metti caso...

Pubblicato il 10-05-2021

di Renato Bonomo

Il 28 giugno 1914 a Sarajevo, verso le 10 del mattino, il nazio­nalista serbo Gavrilo Princip se ne tornava a casa depresso, con la rivoltella inutilizzata nella tasca perché era fallito l'attentato all'erede al trono dell'impero austro-un­garico, l'arciduca Francesco Ferdinando. Un suo compagno aveva sbagliato il tempo del lan­cio di una granata e aveva fatto scappare l'auto del sovrano. Per puro caso, l'autista dell'arciduca aveva sbagliato strada e Gavrilo si trovò così a pochi passi dalla macchina del futuro sovrano. Non esitò, sparò e uccise l'arci­duca e la consorte. L'assassinio di Sarajevo fu l'evento scatenan­te la Prima guerra mondiale. Ma se l'autista di Francesco Fer­dinando avesse preso un'altra strada, la grande guerra sarebbe scoppiata lo stesso? Ancora, se Cavour e Lenin non fossero morti prematuramente quale destino avrebbero avuto i neo­nati Regno di Italia e la Russia bolscevica?

Se vi interessano queste do­mande, è molto probabile che vi possa piacere un libro uscito qualche anno fa intitolato La storia con i se in cui gli autori si sono interrogati sul ruolo del caso negli avvenimenti del passato. Non tutti gli storici apprezzano la storia con i se ma può essere un esercizio interes­sante: qualche grande studioso ha infatti parlato della teoria delle conseguenze per determi­nare l'importanza o meno di un avvenimento: più sono signi­ficativi e diffusi gli effetti, più è determinante l'avvenimento. Queste considerazioni ci aiutano a riflettere su due particolari aspetti dell'agire umano. Da una parte, il ruolo fondamentale della libertà dell'agire umano. Anche se sembra prevalere l'elemento casuale, esso suscita comunque delle reazioni che sono frutto di scelte deliberate. Molto probabilmente la Prima guerra mondiale sarebbe scop­piata lo stesso perché si erano accumulati così tanti motivi di scontro che sarebbe bastato un altro episodio analogo per sca­tenarla. Resta però il fatto che dopo il ritrovamento casuale dell'auto dell'erede al trono, Ga­vrilo ha deliberatamente scelto di sparargli.

Dall'altra parte possiamo notare come ogni avvenimento produ­ca conseguenze. Vale tanto nel macroscopico della vita politica internazionale quanto nel mi­croscopico delle nostre esistenze individuali. La vita come la storia è un fluire di avvenimenti che continuamente produce conseguenze che si intersecano fra di loro. L'attuale pandemia ha come effetto secondario quello di insegnarci proprio questa verità. Prendiamo come esempio l'uso delle mascherine. Gli esperti ci dicono che l'uso della mascherina è necessario non tanto per proteggere sé stessi quanto chi ci sta accanto. Io, pertanto, divento responsa­bile dell'altro e l'altro diventa responsabile della mia salute. Al di là del Covid e di esempi come questo, la storia ci mostra che non solo è possibile pensare di cambiare la realtà ma è possi­bile cambiarla davvero, magari diventando più custodi gli uni degli altri.

NP Febbraio 2021

Renato Bonomo

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