La scoperta

Pubblicato il 25-12-2018

di dom Luciano Mendes

da scritti di dom Luciano Mendes - L’Antico Testamento racconta la storia di Giobbe. Aveva tutto, perde tutto. Gli amici gli dicono che ha peccato. E Giobbe risponde che non ha peccato. Insistono. Se stai soffrendo è per il castigo di qualche peccato. Dio è giusto. Dio sarebbe ingiusto se ti castigasse senza una tua colpa. Vedendo la tua sofferenza, tu hai peccato. E il libro termina senza dare una soluzione, non c’è la risposta sul perché della sofferenza del giusto. Il Nuovo Testamento ci dà la risposta.
Perché Cristo ha sofferto? Perché ci ama, perché noi possiamo sentirci amati. Cristo offre la vita per noi. Questo “per noi” è “la scoperta” che illumina. E allora, come Gesù, una persona può accettare liberamente, per amore, di soffrire una situazione che non gli è capitata addosso. È qui che troviamo la chiave del Credo: Cristo si è incarnato «propter nos homines».

Padre Damião a Mulucai, dopo essersi reso conto che anche lui stava contraendo la lebbra, salì sul pulpito e disse: «Miei fratelli lebbrosi ». La lebbra lo rendeva più fratello dei lebbrosi. Se avesse detto: «Dio Mio, sto lavorando da tanti anni, non potrei essere immunizzato dalla lebbra? Insomma sono un servo fedele e buono». Ma, al contrario, era felice di dire: «Miei fratelli lebbrosi». Come se dicesse: «Ora sì che sono vostro fratello».
Dio infonde nel nostro cuore la carità, mediante lo Spirito che ci è donato, per amare gli altri come Cristo ci ama, per stare qui nel mondo con la forza dello Spirito di Cristo, per continuare ad amare, a fare il bene ai fratelli con la testimonianza della vita, con il servizio, con la comunione. «Signore, stiamo qui». La nostra vita diventa la testimonianza che Dio ama gli uomini e che vuole salvarli. Da qui nasce la comunione.

È importante anche scoprire che la storia degli uomini è un mistero di redenzione attraverso la solidarietà, non è sbagliato che Cristo passi attraverso le sofferenze umane, come non è sbagliato che avvenga anche per i giusti. La legge della redenzione è la solidarietà e la fraternità.
La vita cristiana è questa: seguire Cristo nel martirio, nel “dar testimonianza” attraverso la vita, nel servizio che rivela un intenso amore, nel desiderio di comunione, nel comunicare la vita al fratello peccatore.
Amati da Dio, rimaniamo nella durezza della vita, nel mondo, per i fratelli, per continuare la vita di Cristo, per aiutare i fratelli che ancora sono nel peccato. «Perché il giusto soffre in questo mondo?». La risposta è: «Perché Dio ama il peccatore». È un mistero. Dio ama il peccatore e vuole che il giusto gli faccia del bene.

da scritti di dom Luciano Mendes
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